Spenti i riflettori sul dossier presentato in Senato, la senatrice radicale Donatella Poretti torna a battere il chiodo delle “vittime della caccia” per mezzo di una interrogazione parlamentare al Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan e al Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Ai due dicasteri viene chiesto se, sulla base delle vittime registrate quest'anno (che per la cronaca sono stabili rispetto agli scorsi anni), non ritengano opportuno prendere in considerazione l'abolizione dell'attività venatoria.
La Poretti non manca di attaccare l'articolo 842 del codice civile, che definisce “una mostruosità giuridica che ancora vige a beneficio di una sempre più minoritaria lobby della caccia” e che “continua a mietere vittime anche tra chi niente vorrebbe avere a che fare con questo 'sport' sanguinario”.
La senatrice esce allo scoperto sulle vere intenzioni del ddl presentato. “Ho chiesto ai ministri se non ritengano opportuno prenderne in considerazione l'abolizione – ha dichiarato - prevedendo altresì che l'attività venatoria sia consentita solo in alcuni luoghi ben circoscritti, nelle more di un ripensamento più generale della materia che miri a una disincentivazione dell'attivit�e a una auspicabile sua progressiva abolizione''. Vista la sua preoccupazione per le vittime, ci aspettiamo che la Senatrice Poretti avvii battaglie ugualmente incisive per giungere alla progressiva abolizione anche di tutte quelle attività che, a differenza della caccia, registrano una tendenza crescente di morti e feriti, o quantomeno che si attivi per incrementare la sicurezza di tutti i praticanti.