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Non so a nome di quali donne intenda parlare la Ministra del Turismo Michela Vittoria Brambilla , non certo a nome mio e di tutte quelle donne che quotidianamente si sentono offese e si vergognano di veder ricoprire un così importante ruolo istituzionale da parte di un soggetto che non perde occasione per insultare degli onesti cittadini e delle oneste cittadine solo perché non condividono le farneticazioni animal-ambientaliste di un ministro nominato senza passare per nessuna legittimazione popolare".
E' il duro intervento del Presidente della Confavi Maria Cristina Caretta, che in una nota prende le distanze dalle ripetute dichiarazioni della Brambilla. La ministra, secondo Caretta "dovrebbe preoccuparsi di incrementare il turismo in Italia ed invece sembrerebbe favorire il turismo degli italiani all'estero".
La Confavi invita il ministro ad astenersi dal "millantare presunte rappresentatività che non possiede". "Potrà parlare - spiega Caretta - a nome di qualche esagitata che privilegia la vita di un animale a quella di un essere umano, ma nessuno le dà il diritto di parlare a nome di tante donne che, animate dal buon senso e dal rispetto delle libertà e delle opinioni altrui, chiedono di poter esercitare le loro attivià previste dalle Direttive comunitarie, sancite dalla Costituzione italiana, regolamentate da normative nazionali e regionali, senza essere per questo denigrate ed offese".
"La ministra Brambilla - conclude - si esprima ed agisca con rispetto nei confronti dei tantissimi cittadini e cittadine italiane che non la pensano come lei, se vuole avere a suo volta rispetto e considerazione".