Non sono andate giù al Ministro Brambilla le parole dette dal sindaco Tosi in occasione di un incontro pubblico sulla caccia degli scorsi giorni. La frase ironica usata dal presidente regionale di Federcaccia “della caccia non sa un c…., al massimo sarà esperta di uccelli… “ ha irritato la ministra che, offesa, ne ha approfittato per attaccare la categoria. “Sono espressioni tipiche di una parte del mondo venatorio – ha dichiarato in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera - che cerca di imporre le proprie tesi con gli insulti e l’arroganza, senza il minimo rispetto per chi la pensa diversamente”.
Il Ministro respinge l'accusa di occuparsi di ciò che non la riguarda. “La difesa della vita è un problema che riguarda tutti – ha detto -”. Non solo, “ l’Ipsos – continua la Brambilla - ha certificato che la pratica venatoria penalizza seriamente il turismo della natura, che ha il vantaggio di non essere legato a una particolare stagione dell’anno e sul quale il governo punta molto. La gente ha paura a fare passeggiate nei periodi di apertura della stagione di caccia”.
"Non rappresenta le donne" è stata la replica di Maria Cristina Caretta, che ha così indirettamente preso le difese di Tosi, accusato dalla Brambilla di aver offeso l'universo femminile. Anche l'intervento di Berlato è stato interpretato come una tregua tra Federcaccia e Confavi in Regione. Secondo Il Giornale di Vicenza per una volta le acerrime nemiche nella battaglia per rappresentare gli interessi del mondo dei cacciatori, si ritrovano sulla stessa posizione. "Tutto “merito” del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla", commenta il quotidiano.