Secondo la sentenza della Corte d'Appello di Torino del 19 dicembre scorso, un referendum regionale sulla caccia è ammissibile. Il giudice ha infatti dato ragione al Comitato che nel 1987 aveva proposto un referendum regionale per chiedere ai cittadini il loro consenso a limitare la caccia, ed ha ritenuto non valide obiezioni come quella "dello spreco economico" o del mancato raggiungimento del quorum avanzate dalla parte avversa.
Per il comitato, che martedì 15 febbraio ha tenuto una conferenza stampa sul tema, dunque la Regione Piemonte dovrebbe ora riattivare le procedure referendarie, anche se è innegabile che nel corso di più di vent'anni la situazione sia profondamente mutata, così come la legislazione in vigore. Senza contare che di quelle 60 mila firme raccolte, molte corrispondono a persone ormai defunte.
Ma la Regione per il momento si oppone e probabilmente ricorrerà in Cassazione. "Non abbiamo ancora preso una decisione formale - ha spiegato l'assessore all'Agricoltura Claudio Sacchetto (Lega Nord)-. Ma è ovvio, abbiamo in discussione una legge nuova che amplia l’elenco delle specie cacciabili. Quindi...".
Il quesito allora proposto dal Comitato promotore (composto da una lunga lista di associazioni ambientaliste e animaliste tra cui Lac, Wwf e Pronatura) , mirava a ridurre drasticamente l’attività venatoria attraverso le seguenti azioni: a) protezione per 25 specie selvatiche oggi cacciabili (17 specie di uccelli e 8 specie di mammiferi), b) divieto di caccia sul terreno innevato; c) abolizione delle deroghe ai limiti di carniere per le aziende faunistiche private; d) divieto di caccia la domenica. Dopo più di vent'anni, comunque occorre valutare se il quesito può essere trasposto sulla nuova norma.
Riccardo Fortina, presidente regionale Wwf ha dichiarato: "non nascondo che dopo i vari gradi di giudizio, abbiamo avuto qualche perplessità sul continuare o meno con questa richiesta di referendum". In fondo però, sottolinea, visto l'atteggiamento della regione, è stato giusto "accettare lo scontro e andare fino in fondo a testa bassa. Dopo tanti anni - dice ancora - con questa vittoria forse è la volta buona che la Regione si decida a trattare la materia anche con le associazioni di ambientalisti".