Un nutrito gruppo di
cacciatori bresciani ha preso parte lo scorso sabato ad un presidio promosso dalle associazioni venatorie aderenti al
CUPAV di Brescia al Passo del Maniva (e nel pomeriggio al rifugio Bonardi), dove si teneva la presentazione di un progetto che vedrà la nascita di una struttura ricettiva per atleti. “Politici
non cementificherete le nostre valli e le nostre montagne, non distruggerete le nostre tradizioni” recitava uno dei numerosi cartelli portati dai cacciatori, che hanno approfittato della presenza di numerosi esponenti del Pdl (tra cui l'on.
Giuseppe Romele, l'On.
Viviana Beccalossi e il consigliere regionale
Mauro Parolini), per protestare contro la Regione per la mancata approvazione delle legge sulle cacce in deroga, così fortemente radicate tra i cacciatori bresciani.
La delegazione del Cupav (Carlo Bravo, presidente regionale di A.C.l. e Andrea Trenti, Responsabile Anuu cacce tradizionali) è stata invitata a esporre le proprie ragioni. “Non è più tollerabile palleggiarsi le responsabilità tra regione e parlamento - hanno sottolineato i rappresentanti dei cacciatori - soprattutto ove esiste una maggioranza dello stesso colore politico, cioè del centro-destra”. Si deve perciò, “mettere mano al più presto alla modifica della 157/92 ed in particolare dell'art.19/bis”. Ciò che è successo in Veneto in tema di deroghe, secondo i cacciatori bresciani è poi la dimostrazione che “quando c'è la volontà politica il risultato si ottiene”. Nonostante i vincoli imposti la regione ha infatti consentito la caccia in deroga fino al termine della stagione vincendo sempre i ricorsi al Tar.
L'on.Romele – riferisce il Cupav - a nome dei colleghi presenti ha convenuto che la materia deve essere
affrontata al più presto magari con l'istituzione di un "
tavolo permanente" sui problemi aperti della caccia, gli ha fatto eco il consigliere Parolini che in regione ha sollevato il problema sollecitando il Parlamento a legiferare o modificare la legge quadro di riferimento, cioè la 157/92. I vertici dei cacciatori hanno risottolineato che senza volontà politica non si raggiunge nessun risultato concreto e riconosciuto a Beccalossi il merito di aver assicurato la caccia in deroga, anche se in maniera limitata, fin quando ha ricoperto la carica di assessore e Vicepresidente regionale. Quanto prima le Associazioni Venatorie convocheranno il tavolo interprovinciale Bergamo-Brescia sulla caccia al quale inviteranno tutti i consiglieri regionali eletti nei 2 collegi.