Farà i 18 anni a settembre e poi potrà finalmente realizzare il suo sogno:
diventare cacciatore. Si chiama
Francesco Esposito, studia ragioneria (quarto anno) e vive a Rodi Garganico, in provincia di Foggia. “La caccia è la mia
unica grande infinita passione” ci racconta “ce l'ho nel sangue, non riesco a stare un giorno senza pensare a lei”.
Quello che manda in visibilio questo giovane aspirante cacciatore non è, come potranno pensare i più sospettosi, la prospettiva di sparare due colpi in direzione di un selvatico ma tutto quello che di più bello si può assaporare a caccia: “l'atmosfera, le albe, i tramonti, gli ambienti", lo stare con altre persone con cui condividere le proprie emozioni, insomma per Francesco andare a caccia non è un hobby, né uno sport, tanto meno un passatempo.
“Mamma e papà - spiega - mi raccontano sempre che quando ero piccolo mangiavo solo se guardavo le videocassette sulla caccia, a solo uno due anni cosa potevo capire di quella cosa che vedevo? Eppure mi attirava tantissimo. Ecco perchè dico che fa parte del mio Dna”.
Per il momento si deve però accontentare di lunghe passeggiate nel bosco con il suo breton o di accompagnare talvolta suo padre a caccia ma anche a raccogliere funghi, altra attività che adora. Quando prenderà la licenza seguirà l'esempio del padre: “che –
dice - ha sempre fatto
caccia al cinghiale e ai tordi, ma non mancherò qualche uscita a quaglie o a colombacci” e poi, aggiunge, “mi farò anche un
cane da punta per cacciare la Regina”.
La caccia per Francesco non solo può contribuire alla salvaguardia dell'ambiente ma in tante situazioni rimane l'unico presidio dell'uomo a difesa della natura e degli animali. “Bisognerebbe farlo capire ai cittadini quello che siamo realmente, anche attraverso fiere, feste e momenti di aggregazione”.
E poi ci vorrebbe anche un gesto di civiltà dall'altra parte. “Siamo una minoranza, è vero, - spiega- ma la democrazia vuole che anche le minoranze vadano rispettate. Forse in futuro il numero dei cacciatori diminuirà e i giovani appassionati saranno sempre meno ma chi come me ha davvero passione potrà tramandarla al proprio figlio, facendo in modo che non abbia mai fine”. Del resto, spiega Francesco “sono straconvinto che la caccia è nata con il mondo e finirà insieme al mondo”.
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