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Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”


martedì 8 marzo 2011
    
Storico direttore della Coldiretti campana, che ha presieduto per oltre 30 anni e già Vice Presidente della Camera di Commercio di Napoli, Vito Amendolara è Assessore regionale all'Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca a partire da luglio dello scorso anno, dopo la nomina ricevuta dal Presidente regionale Stefano Caldoro, che inizialmente aveva ricoperto ad interim la carica.

Lo abbiamo intervistato per capire programmi e prospettive della caccia campana, che da tempo attende gli aggiornamenti normativi sulla legge regionale. Sull'iter della proposta l'Assessore ci dà un'anticipazione  “contiamo di concludere entro l'anno” annuncia. Consolidare il legame tra caccia e agricoltura, incentivando il ruolo di gestore del cacciatore è per l'assessore la vera priorità e fulcro della sua politica venatoria.

 


Che rapporto c'è tra caccia e agricoltura nella sua regione?
 
“Agricoltura e caccia coesistono e si integrano da sempre – risponde - . Oggi però l’evoluzione del settore primario ha dirottato anche l’attività venatoria verso funzioni complementari e alternative; mi riferisco alla fruizione ricreativa, alla salvaguardia di tradizioni della cultura rurale, ed anche agli aspetti di protezione e controllo del territorio. Vedo molto favorevolmente la collaborazione del mondo venatorio , ambientalista e agricolo per garantire equilibrio nella gestione del territorio e la sostenibilità delle attività venatorie. Sono fermamente contrario all’abuso del territorio perpetrato attraverso il prelievo indiscriminato delle risorse e l’assenza di programmazione”.
 
Cosa pensa del mondo venatorio in Campania?
 
“Mi sembra che vi siano grandi potenzialità ancora inespresse – dice riferendosi alle Associazioni Venatorie regionali - , che cercheremo di valorizzare con un maggiore coinvolgimento nei processi di innovazione che si intende portare avanti (per citarne uno, una nuova normativa faunistico-venatoria regionale); penso inoltre che i singoli cacciatori non siano mai stati spronati (né formati) per farsi “parte attiva” nella gestione e nel controllo del territorio, mentre tale obiettivo è strategico per evitare il progressivo depauperamento in termini di popolazioni e di specie.
 
Come pensa vada articolato il rapporto fra cacciatori, agricoltori, ambientalisti e società in genere?
 
“Il ruolo dell’associazionismo, e della partecipazione attiva è fondamentale – torna a ribadire l'assessore -  per l’inquadramento delle problematiche e delle opportunità legate all’attività venatoria, anche al fine di determinare un corretto processo decisionale da parte delle Istituzioni. In proposito, non più di un mese fa, ho avviato una serie di incontri (tavoli monotematici) con le Associazioni regionali di settore. Sono favorevole anche a momenti di confronto extra-istituzionali tra le rappresentanze dei diversi interessi, per l’eventuale condivisone di proposte e soluzioni. Ritengo necessaria inoltre l’individuazione di una precisa ripartizione delle competenze, anche al fine di garantire funzioni di reciproco controllo tra le varie componenti coinvolte”.
 
La società contemporanea, sempre più distratta, affronta spesso l'argomento caccia da un punto di vista più emotivo che razionale. Lei pensa che sia possibile dare una giusta informazione di cosa è la caccia oggi e dei suoi aspetti benefeci per il territorio e la società? Come?
 
“Ritengo  indispensabile – sostiene - una corretta informazione sulle qualità dell’attività venatoria, anche con finalità formative per gli stessi cacciatori. Le Associazioni venatorie sono gli organismi più idonei a svolgere questo compito, attraverso attività dimostrative e passaggi sui media”.
 
D'altro canto i cacciatori non di rado sono incapaci di rappresentare i loro valori al di fuori della cerchia degli appassionati. Cosa si sente di suggerire loro, affinchè riescano a raccogliere maggiore attenzione e consensi?
 
“Penso anch’io – risponde - che la semplice trasmissione dei valori culturali della tradizione venatoria non basti a formare ulteriore consenso. Sarebbe opportuno, credo, sostenere il concetto di “rinnovabilità” cui facevo riferimento prima, magari condividendo attività in tal senso con il mondo ambientalista ed agricolo; penso ad esempio alla partecipazione a progetti di ricostituzione dell’ambiente naturale, o di salvaguardia degli ambienti agricoli”.
 
Da poco tempo in Parlamento si prova con scarso successo ad aggiornare la 157/92. Lei cosa si sente di raccomandare? Quali sono secondo lei i punti della legge che andrebbero comunque modificati?
 
“La materia “caccia” - ribatte - è assai articolata e coinvolge molteplici aspetti, ambiente, agricoltura, salute, pubblica sicurezza, ecc., l’eventuale aggiornamento della Legge 157/92 (non è stata una cattiva norma) va quindi condiviso ed articolato per garantire alle Regioni piena autonomia per le competenze esclusive, e spazio per quelle concorrenti. Vedrei favorevolmente una legge snella, principalmente di indirizzo. Anche in Campania è in corso un processo di revisione della normativa regionale di settore, che contiamo di concludere entro l’anno”.
 
In Italia, la ricerca scientifica applicata è da molti ritenuta inadeguata rispetto alle esigenze, soprattutto per quanto riguarda il tempestivo ed esauriente aggiornamento dei dati sulla fauna migratoria. Lei cosa ne pensa?
 
“Il monitoraggio dei dati è sicuramente fondamentale per la programmazione e per il controllo delle attività. In Regione – annuncia l'assessore -  stiamo lavorando per l’istituzione di un Osservatorio per la Fauna selvatica, cui affidare tra l’altro compiti di monitoraggio ed elaborazione dei principali indici faunistici e venatori”.
 
Si fa un gran parlare dell'applicazione o meno delle deroghe  previste dalla Direttiva Comunitaria 79/409. In particolare il Veneto è preso a riferimento per la sua puntuale applicazione in risposta alle sollecitazioni di parte agricola e venatoria. Lei cosa ne pensa?
 
“Il prelievo delle specie solitamente oggetto di deroga – puntualizza Amendolara - non rientra nelle tradizioni venatorie della Campania, anche se la questione dei danni alle colture (mi riferisco allo storno) merita un momento di maggiore riflessione per il futuro”.
 
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15 commenti finora...

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

Caro Vito, sono il tuo un po' meno storico collega direttore della Coldiretti Umbra in pensione e volevo complimentarmi con te per la tua prestigiosa carica conseguita alla Regione Campania. Se ti ricorderai di me capirai anche perchè ho voluto esprimerti, attraverso questo Sito, il mio personale apprezzamento per il ruolo svolto al servizio della caccia campana. La caccia, Caro Vito, anche quando mi occupavo, come te, della Coldiretti, è stata sempre la mia grande passione, tanto che ancora oggi, oltre a praticarla assiduamente con i miei cani da ferma, cerco di viverla e farla vivere anche attraverso l'etere con una mia trasmissione televisiva settimanale che è arrivata alla sua 425^ puntata, in onda il Sabato alle ore 21 e la Domenica, in replica, alle 13, su TeF Channel, in chiaro, canale 921 di Sky e alla quale sarei onoratissimo di poterti invitare per parlare....ovviamente di caccia e di agricoltura. Un caro saluto. Diego.

da Diego Baccarelli 09/03/2011 12.38

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

PURE IO PENSO CHE IL FEDERALISMO REGIONALE POSSA CAMBIARE LE COSE IN MEGLIO, TUTTI GLI SCIACALLI CHE ISTITUISCONO PARCHI PER MANGIARCI SOPRA DOVRANNO PENSARCI BENE E NOI CHE PAGHIAMO OGNI ANNO UN SACCO DI TASSE ALLE REGIONI DIVENTEREMO ANCORA + INDISPENSABILI.

da salvo 09/03/2011 9.11

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

x vito amendolara ...............................................mi censuro da solo,commento rimosso.Da cacciatore campano(provincia di salerno).

da valentino88 08/03/2011 23.49

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

L'unica cosa che potrà salvare la caccia in Campania sarà il tanto temuto federalismo regionale.Quando le regioni dovranno sostenersi con le proprie entrate,tasse e imposte varie allora vedremo se gli interesseranno più i nostri soldi o lo sperpero degli ambientalisti.

da fantasmino 08/03/2011 22.00

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

x MIMMO M......Se le cose migliorano in positivo hai pagato un pranzo.....Tu credi veramente a quello che hai scritto????forse nn hai capito una cosa, che andrà sempre peggio....l'unica cosa che ci è rimasta è la speranza,ma io ho perso anche quella!Ciao

da ANTONIO 08/03/2011 21.28

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

FINALMENTE UN COMPETENTE AL POSTO GIUSTO,UNA PERSONA CHE CONOSCE LE PROBLEMATICHE DEGLI AGRICOLTORI,E DI RIFLESSO DEI CACCIATORI,UN POLITICO CHE CI PUO' RIPORTARE ALLE TRADIZIONI VENATORIE DI UN TEMPO,CACCIANDO IN TUTTA LA REGIONE SENZA STECCATI E BARRIERE BUROCRATICHE,NEL RISPETTO DELLA CACCIA DEGLI AGRICOLTORI ED IN PARTICOLARE DELLA FAUNA PRESENTE,PERCHE' I CAMPANI ED I CASERTANI IN PARTICOLARE ,SONO QUELLI CHE NEGLI ANNI HANNO SUBITO L'INVASIONE DI BRESCIANI MILANESI FIORENTINI E TANT'ALTRI A CACCIA DI ALLODOLE TORDI ED AQUATICI,POI SONO ARRIVATI I SEMINATORI DI VELENI,POI SONO ARRIVATI PARCHI E A.F.V.,DITECI DOVE DOBBIAMO FARCI UNA PASSEGGIATA,NON UNA CACCIATA.PERTANTO AUGURI AL NUOVO ASSESSORE

da MIMMO M. 08/03/2011 19.54

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

Voglio ricordare all'assessore che nella piana del sele ci sono migliaia e migliaia di ettari di terreno coperti a serre a parte che e territorio interdetto all'attività venatorio.Voglio ricordare a tutti quelli firmatari di quelle concessioni che anche là c'è una legge da rispettare se non erro è il 65%della proprietà.A parte di ogni cosa vi rendete conto in caso che se qualche anno si mette a piovere come piove al nord-italia per15 giorni di consecutivo noi che fine faremo?

da antonio67 08/03/2011 19.08

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

Infatti sono così bravi che hanno immesso lepri argentine nel salernitano hahahhihihi forse vogliono ballare il tango?

da gladiatore 08/03/2011 17.38

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

Troppi parchi, nei quali solo la caccia è vietata. Oggi quei parchi sono solo dominati da corvidi, volpi e cinghiali. Oltre a questo dominano rifiuti e porcate varie!! Vanno aboliti!!

da Gimessin 08/03/2011 15.47

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

x luigi....ci mancherebbe che nn condividessi ciò che dici,dicevo dei ripopolamenti perchè sono soldi nostri,degli atc,che ogni cacciatore dà alla provincia,tutto qui!giusto per farti capire come la penso,in 21 anni di licenza e da oltre 15 con i cani nn ho mai sparato nè un fagiano,nè una starna,sia essa immessa o nata allo stato selvatico!!!Ma nn cambierà mai niente,anzi io mi aspetto sempre in negativo,dal momento che stavamo meglio quando stavamo peggio.

da ANTONIO 08/03/2011 14.58

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

ANTONIO, tu dici dei ripopolamenti ed io ti chiedo: a cosa servono? I cacciatori veri vogliono selvaggina vera quella che madre natura "immette", che ne facciamo dei polli colorati, di qualche starna spennacchaiata o di qualche lepre che non sa nemmeno scappare!!! E se non ci restituiscono i territori dove tale selvaggina ( da selvaggio, di selva quindi di bosco e i boschi come dicevo sopra sono tutti chiusi all'attività venatoria perchè parchi) è reperibile anche e soprattutto quella migratoria ( vedi beccaccia ) noi cacciatori dove dobbiamo sbattere la testa?!

da luigi 08/03/2011 14.31

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

Certo che la situazione delle aree protette in Campania è davvero tragica. Se qualcuno ha modo di parlare con Amendolara, sarebbe bene che lui dicesse la sua. Così ci potremmo regolare.

da cacciatoresalernitano 08/03/2011 14.12

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

ASSESSORE CONFIDIAMO IN LEI

da cacciatorenapoletano 08/03/2011 14.08

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

x luigi....i maccarun regnn a panz.....!!!Bravo luigi,parole sacrosanti.......il buon amendolara,nn dirà mai cose che nn potrà fare....infatti tanto per cominciare in prov.di Caserta nn è previsto alcun tipo di ripopolamento e forse neanche i recinti di pre-ambientamento,anche se quest'ultimi per come venivano gestiti e fatti erano più deleterei che utili....!!!Rassegnamoci e preghiamo che già sarà un miracolo se nn ci mettono altre limitazioni!!!Ciao

da ANTONIO 08/03/2011 14.06

Re:Intervista all'Assessore regionale Vito Amendolara: “Cacciatori sempre più parte attiva nella gestione”

Del territorio interdetto, cioè dei Parchi, nessuna menzione: dove vogliamo arrivare con queste chiacchiere moscie, ci vogliono i fatti e i fatti sono: montagne del taburno camposauro, del partenio, del vesuvio, del cilento, del matese queste le più importanti, devono ritornare libere all'attività venatoria, tutto il resto dell'intervista ripeto sono chiacchiere moscie e con le chiacchiere si fanno e "chierchie" si dice dalle mie parti!!! QUESTI SONO I GRAVI PROBLEMI DELLA CACCIA IN CAMPANIA.

da luigi 08/03/2011 13.11