Su proposta del Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto e su
conforme parere dei Ministeri competenti, il Consiglio dei Ministri ha impugnato la
legge n° 5 del 2011 della Sardegna ''Disposizioni integrative della legge regionale 29 luglio 1998, n.23 (Norme per la protezione della caccia in Sardegna), approvata lo scorso 21 gennaio e pubblicata sul Bur regionale il 29 gennaio 2011.
La norma aveva introdotto nel corpo della legge regionale n. 23 del 1998 il nuovo articolo 59 bis (Disciplina dei prelievi in deroga), finalizzato ad adeguare la normativa regionale vigente alle norme nazionali e comunitarie, autorizzando un mese di deroghe nel mese di febbraio. Inoltre il provvedimento, introduceva la possibilità di cacciare con l'utilizzo dell'arma rigata.
Il ricorso era nell'aria da tempo, tanto che in una nota del mese scorso l'assessore regionale Giorgio Oppi, aveva prudentemente rimandato l'applicazione delle deroghe e parlato di un adeguato approfondimento sulla materia anche in vista dell'annunciato ricorso davanti alla Corte Costituzionale. La Consulta in un'altra occasione ha già rilevato come "non spetti alle Regioni stabilire con propria delibera un regime di deroga all'art. 9, direttiva 2009/147/CE, in mancanza dei requisiti minimi sanciti, nell'esercizio della sua competenza esclusiva in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, dal legislatore statale, contravvenendo alle prescrizioni della normativa comunitaria".
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