Annunciando la presentazione di un documento condiviso con gli Atc provinciali, Arcicaccia Siena contesta alcuni punti dei regolamenti attuativi della nuova legge sulla caccia attualmente al vaglio della Giunta della Regione, che, secondo l'associazione “rischiano di peggiorare l'impianto complessivo della vecchia normativa”.
Il primo riguarda la nuova proposta di mobilità venatoria. “Una scelta sbagliata oggi – scrive Arcicaccia – sul fronte della mobilità venatoria può determinare il fallimento di tutta la progettazione dei prossimi anni. Dobbiamo scegliere tra una mobilità sostenibile che consenta ai cacciatori di usufruire di tutta la nostra regione, spingendo però alla crescita di tutti i territori, oppure di rassegnarsi ad un lento declino, con poche risorse e gestioni sbrigative e di breve durata, come il lancio di selvaggina di pronta caccia e di scarsa qualità, cancellando il legame tra cacciatore e territorio, che è la forza della gestione e della partecipazione”.
“Altro punto ‘critico’ – afferma Arcicaccia Siena – riguarda l’aumento della responsabilità patrimoniale diretta dei membri dei Comitati di gestione dell’ATC, che li espone a responsabilità erariali personali. Molti Ambiti, così, rischiano di chiudere per fallimento e per mancanza di volontari, che non vorranno mettere a rischio il loro patrimonio personale. Sul fronte della caccia di selezione per cervidi e bovidi, infine, ogni distretto stabilirà un numero di cacciatori pari al 50 per cento del piano di prelievo. Questo meccanismo – sottolinea l'associazione provinciale - porterà all’‘invasione’ dei distretti ritenuti migliori dai cacciatori e lo spopolamento dei distretti meno appetibili e più difficili (nei quali sarà poi impossibile raggiungere i piani di prelievo per mancanza di cacciatori”).