Quale miglior modo di salutare i primi 150 anni della nostra Repubblica se non celebrando le passioni del suo primo re? In occasione delle celebrazioni dell'Unità di Italia e dell'anniversario dalla nascita di Vittorio Emanuele II (14 marzo 1820) negli appartamenti reali del Castello de La Mandria (patrimonio Unesco), che fu realizzato per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese nel XVII secolo, dal 13 marzo è stata allestita la mostra Le passioni di Vittorio Emanuele tra caccia ed arte.
Il “padre della patria”, così fu definito per il suo ruolo chiave nel processo di unificazione d'Italia, fu un grande appassionato di caccia fin dalla tenera età, quando, così raccontano le biografie della sua giovinezza, rifuggiva dalle lezioni dei suoi precettori per dedicarsi a questa e altre passioni (cavalli, sciabola, escursionismo).
Altra tappa “venatoria” delle residenze sabaude, è senz'altro la meravigliosa Palazzina di caccia di Stupinigi (TO), capolavoro della seconda metà del XVIII secolo immerso nella campagna, costruita per volere di Vittorio Amedeo II come residenza della famiglia reale e della nobiltà torinese durante le battute di caccia. Pochi sanno che Vittorio Emanuele II può essere considerato il primo e il più autorevole conservazionista d'Italia. Grazie alla sua passione per la caccia e gli animali decretò rigorose disposizioni nell'allora tenuta di caccia reale del Gran Paradiso, preconizzando il primo Parco Nazionale d'Italia.