Il Consiglio regionale della Lombardia questa mattina ha approvato una proposta di legge per regolamentare la caccia in deroga e uniformarla alle direttive UE. Il testo, che ora sarà inviato al Parlamento dove potrà essere discusso e votato, è stato approvato a larghissima maggioranza (50 voti a favore, solo 5 i contrari) su proposta del relatore Mauro Parolini (Pdl). "Con questa proposta di legge –precisa Parolini- viene ora ripreso letteralmente il testo della direttiva comunitaria, specificando in modo inequivocabile procedure e modalità da seguire nonché dati e informazioni da fornire da parte delle Regioni e dell’Ispra, al fine di garantire che la caccia deroga possa essere autorizzata in modo legittimo”.
PROCEDURE CHIARE
Se passasse questo testo, le Regioni interessate al prelievo in deroga,dovranno comunicare all'Ispra entro il 31 gennaio di ogni anno l’intenzione di autorizzare forme di caccia in deroga, fornendo tutti i dettagli riguardo alle specie, i mezzi, gli impianti o i metodi di cattura o di prelievo consentiti, le condizioni di rischio e le circostanze di tempi e luoghi in cui le deroghe possono essere applicate ma anche individuando le responsabilità in merito ai controlli da effettuare.
PARERE DELL'ISPRA ENTRO 60 GG
Dal canto suo l'Ispra dovrà fornire nel termine perentorio di 60 giorni dal ricevimento della richiesta, le indicazioni dettagliate per ciascuna delle specie indicate riguardo alla piccola quantità a livello nazionale per la quale si autorizza la caccia in deroga. La proposta prevede anche che in caso di mancata trasmissione del parere da parte di Ispra, le Regioni possano utilizzare i dati provenienti da altra fonte pubblica o accreditata relativi alla consistenza delle specie. Quindi entro il 30 aprile le Regioni effettuano la ripartizione delle quantità cacciabili sui territori regionali in proporzione al numero di cacciatori residenti.
SAFFIOTI: EVITARE RICORSI UE
“Con questo provvedimento –ha detto il presidente della Commissione Agricoltura Carlo Saffioti- invitiamo il Parlamento nazionale a intervenire per evitare nuove impugnazioni in sede europea e sollecitiamo Ispra a fare il proprio dovere nei termini di tempo previsti per legge. Confidiamo infine –ha aggiunto Saffioti- di poter riattivare la pratica della caccia in deroga, che fino al 2009 è stata ininterrottamente autorizzata per ben 16 anni: a tal proposito attendiamo anche la sentenza del Tar del Veneto sulla legittimità della delibera adottata lo scorso anno dalla Giunta regionale veneta in materia di prelievo in deroga”.
LEGA NORD: SIA PRESTO LEGGE
“La palla passa ora al Parlamento nazionale – aggiunge il vice presidente della Commissione Dario Bianchi (Lega Nord)- e mi auguro che ora ciascuno si attivi con i propri referenti in sede nazionale perché si possa approvare quanto prima anche a Roma quello che oggi abbiamo approvato in Lombardia: la caccia in deroga, se adeguatamente regolamentata, è infatti consentita e permessa dalla legge”. Un concetto ripreso anche dall’Assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani, che ha tenuto a sottolineare la necessità di procedere nel rispetto delle normative vigenti così da assicurare piena legittimità ai futuri provvedimenti in materia venatoria.
UDC E PD: NON SI ILLUDANO I CACCIATORI
Per Gianmarco Quadrini (UdC) è necessario “che la maggioranza in Regione si assuma fino in fondo la propria responsabilità senza illudere i cacciatori con provvedimenti che puntualmente si rivelano poi inefficaci. Serve una risposta chiara e un atto di coraggio –ha detto Quadrini, assicurando il voto favorevole del suo gruppo- senza cercare ogni volta scuse e giustificazioni”. Sulla stessa linea anche Mario Barboni e Fabrizio Santantonio (PD), che hanno evidenziato come “questo provvedimento difficilmente garantirà quest’anno la pratica della caccia in deroga: siamo comunque d’accordo sul percorso attivato, e per questo il nostro voto è favorevole”.
I CONTRARI
Voto contrario è stato espresso da Chiara Cremonesi (SEL) e Francesco Patitucci (IdV), mente il capogruppo dell’Italia dei Valori Stefano Zamponi ha definito “ridicola” la possibilità di ricorrere ad altro Ente accreditato in caso di mancata risposta di Ispra nei termini previsti.
(Regione Lombardia)