Già un anno fa il Cic (Consiglio Internazionale della Caccia) ha delineato una serie di principi, criteri e linee guida che illustrano le caratteristiche ambientali, economiche e socio-culturali della caccia e il suo potenziale beneficio per la conservazione delle specie cacciabili e per le economie dei vari paesi.
Si tratta di un nuovo metodo, presentato recentemente al convegno internazionale WFSA in Namibia, che permette di valutare l'impatto dell'attività venatoria su una determinata area, considerando i vari aspetti positivi per l'ambiente naturale, la società, le economie locali.
Questo strumento, a disposizione degli amministratori, può fornire suggerimenti pratici per la gestione venatoria, favorendo il diffondersi di una percezione generale positiva sulla caccia, vista come elemento fondamentale per la tutela della biodiversità. Il metodo se utilizzato e sostenuto dagli addetti ai lavori potrebbe in futuro evolversi in un sistema di certificazione in grado di evidenziare aree critiche, soprattutto quelle in cui il potenziale progresso dipende dalla collaborazione di più partecipanti, chiarendo così le responsabilità e delineando il percorso per il successo. Come ultima conseguenza – spiega Gerhard R. Damm, del Cic – un conseguente lavoro sulla caccia e sul turismo venatorio sostenibile, aiuterà a presentare adeguatamente gli eccellenti risultati della gestione venatoria.
Vai al documento presentato al convegno Wfsa (inglese)