In una lettera inviata agli organi di informazione, alle associazioni e alle istituzioni locali, la Federcaccia Provinciale di Lucca torna a chiedere che nella definizione del Piano del Parco Regionale delle Alpi Apuane si confermi la “riperimetrazione risultante dalla L.R. 81/1998 (confermata con L.R. 65/2000), grazie alla quale si è determinato un assetto sostenibile che vanta una esperienza oramai ultradecennale” e chiede che “per eventuali esigenze di revisione dei confini si utilizzi lo strumento dell’area contigua” (che permette l'esercizio venatorio, ndr). Punti già contenuti in una proposta formalizzata alla Regione nel 2008 e su cui pare ci sia l'accordo anche del mondo agricolo locale, preoccupato per i danni alle colture.
Non si conosce ancora l'esatta perimetrazione elaborata (durante un recente incontro con le istituzioni e le associazioni sul tema è stato ventilato un aumento di 4 – 5 mila ettari) e pare che gli organi del Parco abbiano deciso l'ampliamento a causa di alcune disposizioni comunitarie che prescriverebbero una superficie minima al di sotto della quale l’area protetta perderebbe le condizioni per ricevere finanziamenti.
Per l'associazione “nessun vantaggio deriverebbe dall’ampliamento del Parco, che al contrario "accentuerebbe condizioni foriere di maggiori squilibri e riaprirebbe una conflittualità preoccupante per quanti hanno a cuore il “buon governo” del territorio, che ha nella partecipazione convinta delle popolazioni e nella concertazione con le componenti sociali una delle condizioni basilari”.
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