Sono andate ben oltre il numero chiuso di 130 partecipanti le richieste di adesione al primo corso Fidc (Ufficio Avifauna Migratoria) e Acma organizzato lo scorso sabato a Canneviè (Fe) sulle problematiche relative alle specie di avifauna acquatica cacciabile, tanto che, assicurano dalla Federcaccia, sarà presto organizzata una seconda giornata. Tra i partecipanti non solo soci Fidc ma anche iscritti ad altre associazioni venatorie e diversi rappresentanti di amministrazioni provinciali.
Stefano Merighi, Presidente Regionale Fidc Emilia Romagna, ha sottolineato l'importanza di queste iniziative per contribuire al primo ed essenziale obiettivo del mondo venatorio. Mario Spagnesi, come rappresentante di Ekoclub International, ha parlato dei significativi risultati raggiunti dall'ufficio tecnico scientifico di Fidc. Gabriele Fasoli, Consigliere nazionale ACMA, ha parlato del saturnismo e dell'utilizzo delle munizioni con pallini non tossici, Michele Sorrenti, responsabile tecnico scientifico dell'Ufficio Avifauna Migratoria, ha invece trattato le prospettive future della caccia, ricordando che occorre confrontarsi attraverso dati inconfutabili con un certo tipo di integralismo anticaccia.
L'ingegner Alfonso Lenzoni ha esposto alcune considerazioni sullo stato di conservazione delle varie specie di acquatici, riportando i dati sui censimenti e quelli sugli abbattimenti analizzandone il trend degli ultimianni, collegando i dati a quanto riportato nei Key Concept per esprimere valutazioni sul prelievo . Particolare attenzione hanno riscosso anche l'intervento di Stefano Simeoni dedicato al tema dell'influenza aviaria, una problematica da tempo nota, ma che per alcuni aspetti necessita di attenzione e approfondimenti per scongiurare inutili e pretestuosi allarmismi e strumentalizzazioni, e quello di Carlo Romanelli, che ha illustrato le cacce tradizionali ad anatidi e trampolieri.
Lorenzo Carnacina, Vicepresidente Fidc con delega agli Uffici tecnico scientifici, ha evidenziato come le iniziative in questi mesi e in particolare quelle intraprese dall'ufficio avifauna migratoria, stanno riscuotendo grande consenso e risultati concreti. Per proseguire in questo percorso - ha sottolineato Carnacina – è necessario il contributo di tutti i cacciatori, che devono mettere le proprie capacità al servizio della difesa dell'attività venatoria. "Non dobbiamo piangerci addosso, ma agire facendo quello che siamo capaci di fare meglio, mettendo le nostre competenze e conoscenze in campo faunistico e ambientale e trasmettendo i dati che raccogliamo sul campo a chi poi può elaborarli e usarli a sostegno della nostra passione".