"Non siamo in alcun modo coinvolti con l’uccisione di alcune nutrie nell’oasi naturale di Torrile: saremmo i primi a segnalare la presenza di bracconieri". E' la pronta replica dei cacciatori abilitati al servizio di abbattimento delle nutrie, che accusati ingiustamente, sottolineano di "avere sempre svolto il loro lavoro nella legalità e nel rispetto delle normative dell’ordinanza comunale.
A muovere le accuse contro è stato il direttore dell’Oasi Maurizio Ravasini chiedendo al sindaco Andrea Rizzoli di eliminare l’estensione notturna della caccia alle nutrie, regolarmente prevista dall’ordinanza comunale dell’11 gennaio scorso.
"In primo luogo - rispondono i cacciatori sulla Gazzetta di Parma - possiamo affermare con certezza di non essere mai entrati nell’oasi e che è nostra precisa volontà rispettare i termini dell’ordinanza che assolutamente vieta al caccia delle nutrie in quest’area protetta e siamo i primi a controllare, ed eventualmente segnalare, l’avvistamento o l’attività di bracconaggio". "Abbiamo svolto questo servizio anche per comuni limitrofi, senza mai aver avuto problemi legati ad orari. Tutte le persone impegnate in questo servizio sono abilitate dalla Provincia, avendo sostenuto appositi corsi e in tutto questo tempo parecchi cittadini ci hanno manifestato la loro gratitudine per il servizio svolto".