E' uno dei simboli di Firenze nel mondo: la statua bronzea di un cinghiale seduto, realizzata dallo scultore Pietro Tacca nel lontano 1633, la cui copia troneggia nei pressi del Ponte Vecchio accanto al Mercato Nuovo di Firenze (la vera opera è custodita al Museo Bardini), è un capolavoro dell'era medicea, giunto fino a noi con il dovuto carico emozionale che ben si lega con le tradizioni ancora vive oggi nel capoluogo toscano.
Ne racconta la storia un libro in uscita a maggio di Antonella Nesi (Il Porcellino di Pietro Tacca, Polistampa Firenze). Il cinghiale era per i Medici emblema del coraggio del nobile cacciatore: l’arte venatoria era coltivata dalla famiglia come momento ludico ma anche come manifestazione di forza e prestigio per chi teneva il potere.
Il libro rende così conto di un lavoro attentissimo che ha permesso di restituire una vera e propria icona fiorentina, di cui scrisse anche Hans Christian Andersen e che oggi è conosciuta in tutto il mondo, al suo splendore naturale.
(Provincia di Firenze)