La sezione Uncc (Unione nazionale cacciatori cinghiali) di Federcaccia Umbria dice no alla possibilità di modificare la di caccia al cinghiale in forma collettiva, come la Regione avrebbe iscritto in una nota a margine della prima bozza del calendario venatorio 2011 - 2012. L'opzione, non richiesta dal mondo venatorio, scrive l'associazione, concederebbe a gruppetti di tre persone e con due cani al massimo, di cacciare il cinghiale su tutto il territorio a caccia programmata, dunque non soltanto nelle aree vocate, con evidenti e pericolose ripercussioni - scrive Fidc Umbria - per tutti, cinghialisti, cacciatori generici e non cacciatori.
Una proposta fuori luogo, visto che proprio in questi giorni il coordinamento delle associazioni venatorie regionali ha avviato una riflessione sul regolamento che disciplina la caccia al cinghiale. "Come Uncc - si legge nella nota - riteniamo la proposta pericolosa e contraria ad ogni principio di gestione.
La settoriale per la caccia al cinghiale è convinta che la squadra organizzata è il punto centrale ed irrinunciabile per la gestione della specie ed anche garanzia agli effetti della sicurezza. Minarne l’esistenza inventando forme di caccia diverse da quelle esistenti (singola o in battuta) ci farebbe trovare in breve tempo a constatare lo sfaldamento di alcune squadre, il disimpegno delle stesse nella gestione con tutto quello che ne consegue agli effetti dei danni e del contenimento della specie. Da non sottovalutare l’aspetto della sicurezza, tenuto conto che la maggior parte degli incidenti avviene fra chi pratica la cosiddetta “cacciarella “. Per tali motivi, L’Uncc auspica che la proposta contenuta nella bozza di calendario non vada avanti e, in tal senso, invita tutte le associazioni venatorie a prendere posizione".