Realizzata a pochi passi dalla città di Torino, dove la famiglia reale si dilettava in sontuose battute di caccia e si tratteneva in altre attività dedite al piacere e alla vita all'aria aperta, la Reggia Venaria Reale fu voluta a metà del Seicento il duca Carlo Emanuele II di Savoia, ma fu amatissima anche da Vittorio Emanuele II, grande cacciatore, che vi passava gran parte del suo tempo.
Oggi, con oltre 2,6 milioni di presenze a quattro anni dalla apertura, questo sito è la quinta attrattiva culturale più visitata d'Italia ed e' stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Questo imponente edificio ed il suo enorme parco sono stati per secoli esposti all'incuria e ai saccheggi, fino praticamente alla fine dello scorso secolo. Dopo otto anni di restauro, nel 2007 e' tornata allo splendore di un tempo.
Un esempio di grandeur architettonica, che rimane una delle più importanti espressioni del barocco europeo. Il Salone di Diana - progetto di Amedeo di Castellamonte - la Galleria Grande, la Cappella di Sant'Uberto, la Citroneria e le Scuderia Juvarriane. Il tutto in un edificio di 80mila metri quadrati di superficie, che diventano di 950mila con i suoi giardini, oggi rinnovati insieme al nuovo Potager Royal. Sicuramente una testimonianza importante per i cultori dell'ars venandi e utile per avvicinare milioni di visitatori a questo suggestivo e antichissimo modo di vivere la natura.