Il confronto scientifico a sostegno della sostenibilità di una delle più praticate forme di caccia italiana è stato il tema del convegno internazionale organizzato dal Club Italiano del Colombaccio ad Urbino. Il simposio, tenuto nell’aula magna dell’università Sogesta alla presenza di alcune autorità regionali, è stata una proficua occasione di confronto con altre realtà vicine ai nostri confini.
Jacques Luquet, presidente in Francia dell’”Association Nationale chasseurs de palombes”, ha sottolineato come in Francia (e quindi anche in Italia) la specie risulti abbondante (addirittura invasiva) e soggetta pertanto a esigui controlli sulle quantità abbattute. Il Biologo spagnolo Antonio Bea Sanchez, ha esposto una brillante relazione tecnica scientifica sulla fenologia e la distribuzione spaziale della migrazione sulla penisola iberica, ha inoltre parlato di alcune metodologie di conteggio delle popolazioni svernanti di colombaccio.
Il tecnico faunistico, Sauro Giannerini ha illustrato i dati raccolti negli anni dal “Progetto Colombaccio Italia”, soffermandosi in particolare sulle potenzialità che tale iniziativa potrebbe avere per garantire una corretta gestione della specie a livello nazionale. Nel pomeriggio si è svolto un dibattito con la partecipazione dei rappresentanti di associazionismo venatorio italiano. Gli organizzatori, soddisfatti per il buon esito dell'iniziativa, si augurano che i risultati possano portare ad un miglioramento generale della caccia tradizionale al colombaccio in Europa.