Riunitosi lo scorso 12 aprile, il Tavolo nazionale sulla caccia, coordinato dall'Assessore pugliese Dario Stéfano, ha avviato l'annunciato confronto sui nuovi calendari venatori (che dovranno essere emanati dalle regioni entro metà giugno) con l'obiettivo di garantire un'interpretazione finalmente univoca della normativa vigente, evitando i conflitti che si sono verificati durante la scorsa stagione e al contempo realizzando una mediazione con le Organizzazioni agricole, venatorie e ambientaliste di concerto con le Regioni.
Il Tavolo cercherà quindi – ed è quanto è stato sostanzialmente anticipato in questo incontro – di individuare i precisi contenuti dei calendari venatori , riesaminando i tempi e le condizioni di prelievo delle singole specie, che soddisfino le diverse esigenze delle associazioni venatorie, ambientaliste ed agricole ed armonizzino l’operato delle Regioni, in modo tale che queste ultime arrivino alla scadenza del 15 giugno, avendo indicazioni certe ed univoche.
Un argomento caro anche alle associazioni agricole, che guardano ai tempi di caccia come possibile strumento di controllo numerico, come evidenzia Coldiretti, delle specie di fauna selvatica che provocano danni all’agricoltura. Per le associazioni venatorie occorre superare le difficoltà interpretative imposte dai periodi di caccia indicati dall'Ispra che non corrispondono con le valutazioni rispetto ai dati a disposizione ed esulano dai dettami Ue. Le associazioni ambientaliste dal canto loro hanno evidenziato come alcune regioni abbiano ignorato l'opportuna redazione di appositi piani di gestione per alcune specie, a cui i calendari venatori devono essere subordinati.