La Provincia di Perugia ha formalmente invitato gli Atc a varare il piano annuale di gestione dei cinghiali, indispensabile - si legge in una nota dell'Istituzione - alla piena applicazione alla revisione del regolamento regionale sul tema, integrato con la modifica dei settori e dei distretti per la caccia in forma collettiva. Tali modifiche, attuate lo scorso anno per aumentare il livello di sicurezza dei cacciatori e restiuire circa 30 mila ettari di terreno ad altre forme di caccia,
hanno costiutito l'avvio di un nuovo approccio della problematica e delle criticità determinate dalla presenza del cinghiale sul territorio.
Al fine di ridurre l’impatto che la specie causa all’ambiente e alle coltivazioni agricole, gli Atc devono, secondo la Provincia, mettere a punto i piani annuali per ogni distretto al fine del mantenimento di una densità compatibile con la salvaguardia delle colture agricole. ‘Soltanto una corretta gestione delle popolazioni di cinghiale all’interno di ciascun dei 21 distretti – è il commento della Presidenza della Provincia di Perugia - consentirà di ridurre o evitare pressanti interventi selettivi sulla specie durante tutto l’arco dell’anno e, allo stesso tempo, mantenere la popolazione di cinghiale ad un livello di compatibilità con l’ambiente, l’agricoltura e le altre popolazioni selvatiche”.