Ci ha lasciato all'età di 96 anni Adelio Ponce De Leon, storico corrispondente di Diana e autore di memorabili pagine sulla caccia, l'ornitologia e la cinegetica, lasciate in 15 volumi apprezzatissimi dal pubblico venatorio e pubblicate nelle principali riviste venatorie italiane.
Una pietra miliare per la caccia italiana e per tutti i cacciatori che lo hanno apprezzato in questi anni anche per il suo lavoro all'interno del Club del Beccaccino, di cui è stato per molto tempo presidente (prima effettivo, poi ad honorem) e all'interno della Federcaccia, dove ha ricoperto diversi incarichi a livello dirigenziale.
Ecco un breve scorcio sulla sua vita (per ulteriori notizie si veda la biografia pubblicata sul sito Enalcaccia-Roma): Nato a Gavirate (VA), De Leon, discendente da una famiglia nobile spagnola, si laureò in Giurisprudenza a Milano e Scienze Politiche a Pavia. Fu combattente in Africa Settentrionale nel 1936, inviando dal teatro di guerra, corrispondenze di caccia per Diana Venatoria frutto delle battute in compagnia della sua browning, da cui deriva il soprannome di “Mitraglietta” che lo accompagnerà per tutta la vita, per procurare selvaggina ai suoi commilitoni. Dal 1940 al 1942 combattè in Africa fino al giorno in cui fu fatto prigioniero. Fuggito, neanche a dirlo, avventurosamente da un campo di prigionia in quel di Tobruk, rientrò in Italia per collaborare con la Resistenza, così da meritarsi, dopo aver ricevuto dalle mani del Generale Rommel la croce di guerra tedesca, una medaglia al valor militare. Giornalista per oltre 60 anni, ha collaborato con le più prestigiose riviste venatorie riferendo delle sue avventure vissute in tutto il mondo seguendo la sua più grande passione: la caccia.