C'è molta ipocrisia nelle posizioni assunte contro le “lezioni di caccia” di Rocchetta di Vara (che per la cronaca non si terranno proprio per le polemiche scatenate dalla stampa). Federfauna denuncia una manipolazione della verit�da parte di Oscar Grazioli, che su Il Giornale, ha definito la proposta del sindaco spezzino, una "bestialità" .
L'idea di parlare di caccia nelle scuole è portata avanti molto spesso da chi la caccia non la pratica e non la conosce ma la presenta ai bambini in termini dispregiativi, suggerendo una visione del tutto negativa. Paradossalmente diventa “una bestialità” se sono i cacciatori a voler spiegare alcuni fatti, come ad esempio che i cinghiali sono tanti e che costituiscono un danno per l'agricoltura e un rischio anche per i genitori di quei bambini se un esemplare sbuca improvvisamente sulla strada (fatto non infrequente anche in Liguria).
Che la manipolazione sia in atto, per Dino Bragiato, Medico Veterinario, membro della Commissione Tecnico Scientifica di FederFauna - è chiaro anche per alcune “perle” che compaiono sui libri di testo dei bimbi. Come un racconto di Fulco Pratesi, ex presidente del WWF, cacciatore pentito, oggi anticaccia, che, narrando le vicissitudini di un randagio abbandonato scrive: "in campagna ce ne sono tanti di randagi. Bastardoni la maggior parte ma anche belli. Di razza. O cani da caccia (quando non sono bravi i cacciatori li sbattono via, magari con una schioppettata e buon viaggio". Oppure un racconto di Dacia Maraini, anche lei nota anticaccia, che parla di una famiglia di lontre (specie non più cacciabile da svariati decenni) sterminata da un cacciatore. La storia è raccontata con particolari cruenti e crudeli degni di un romanzo horror. “Una spaventosa raccolta di inesattezze condite con una melensa retorica volta a far risaltare la figura malvagia del cacciatore” commenta il veterinario. “Il Grazioli bolla come "bestialità" insegnare la verità sulla caccia ai bambini – scrive ancora - e questa che cos'è se non una operazione di bassa macelleria mentale?”.
Infine Bragiato chiude con una citazione: "la caccia è occupazione naturalissima e primitiva, degna veramente dell'uomo e conducente alla felicità naturale". Un cacciatore? No, solo un certo Giacomo Leopardi.