Cacciatrice e imprenditrice agricola,
Antonella Mancuso, 39 anni di Molare (Alessandria) vive totalmente
immersa nella vita di campagna. Per lei, che della caccia dice semplicemente
“è la mia vita”, e dei cacciatori “il mio pane e i miei migliori amici”, l'avvicinamento a questo mondo è stato un colpo di fulmine.
L'evento scatenante è stato “incontrare il più pazzo degli imprenditori venatori, uno che alleva cedroni e forcelli come fossero canarini, con la stessa naturalezza”, spiega Antonella parlando del marito, con cui oggi condivide la gestione di un allevamento di selvaggina tra i più grandi d'Italia e di due Aziende Agrituristico Venatorie. Antonella si occupa dell’allevamento, ma soprattutto della cucina, realizzando ottimi menù a base di selvaggina, cucinandoli personalmente.
“Purtroppo la caccia ultimamente più che mai è presa di mira da politici in cerca di un facile modo per apparire, purtroppo NOI cacciatori – confessa la Mancuso - spesso non siamo in grado di ribattere e far valere i nostri diritti,il popolo dei cacciatori è un assembramento di capelli bianchi che non conoscono oppure non hanno più voglia di combattere per far valere i propri ideali”.
Felice di aderire alla nostra iniziativa per la valorizzazione della componente femminile del mondo venatorio, Antonella ci dice di amare la caccia con il cane da ferma e in generale tutta la selvaggina. “Sicuramente – dice ancora - nessuna categoria di sportivi ed uomini in generale conosce la natura ed il territorio come il cacciatore, ed il rispetto e l'impegno per migliorare il mondo in cui vive sono una conseguenza obbligatoria”.
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