Dopo l'ok del Consiglio Regionale (il 3 maggio scorso) alle modifiche al Piano Faunistico proposto dalla Provincia di Teramo, qualcosa cambierà per i cacciatori. Nel complesso la quantità di territorio a disposizione dell’attività venatorie rimane sostanzialmente la stessa, circa 9000 ettari, ma vengono riaperte alla caccia alcune riserve, in particolare nella fascia pedemontana dove c’è il problema della presenza del cinghiale, mentre vengono istituite nuove zone di protezione; tutte le modifiche sono il frutto di tavoli di confronto con gli stessi cacciatori, con gli ATC e con le associazioni di riferimento: quelle venatorie, quelle agricole e quelle ambientaliste.
Dai precedenti 34 istituti di tutela e produzione ( oasi, zone di ripopolamento e cattura, aree cinofile) si è passati a 42 e questo - puntualizzano dalla Provincia - senza alterare il rapporto tra aree chiuse alla caccia e quelle aperte: 21 istituti vengono confermati (9 parzialmente modficati); 13 istituti vengono completamente revocati; 21 istituti vengono istituiti ex novo. Vengono restituiti alla caccia esclusivamente quegli istituti che nel corso del decennio non hanno dato risultati significativi in termini di produzione di selvaggina, mentre vengono riconfermate le 19 “riserve virtuose” che hanno prodotto pregiata fauna selvatica.
La revoca di alcuni Istituti di tutela e la conseguente riapertura di territori alla caccia è programmata in maniera dilazionata nel corso di due stagioni venatorie. Nella prima, 2010/2011, è prevista la riapertura di 14 Istituti (Comprensori C3 e C4) mentre nella seconda, 2011/2012, è prevista la riapertura di 7 Istituti (Comprensorio C2). Tale dilazione, opportuna anche in termini di organizzazione logistica e di riduzione della pressione venatoria, si rende necessaria vista anche la complessa programmazione venatoria del cinghiale.
Le lepri e i fagiani attualmente presenti nelle riserve verranno utilizzate, dopo la loro cattura con la collaborazione delle associazioni prevista per gennaio 2012, per il ripopolamento delle nuove ZRC e aree cinofile. Gia dall’anno in corso, inoltre, è previsto un importante piano di lancio di selvaggina per popolare opportunamente i nuovi territori di tutela sprovvisti di fauna. Da sottolineare, inoltre, la stretta collaborazione con la vasta rete di volontari: a loro sarà affidata la nuova tabellazione e con le risorse risparmiate sarà possibile aumentare la quantità di selvaggina destinata al ripopolamento.
L’Assessorato sta predisponendo nuovo materiale informativo e nuove cartine: saranno distribuite ai cacciatori prima dell’apertura della stagione venatoria.