In seguito al dibattito creatosi nel mondo dell'associazionismo venatorio riguardo all'adesione di alcuni esponenti a movimenti e partiti di cacciatori, nel corso dell'ultimo Comitato Esecutivo, l'Anuu Migratoristi ha formalizzato la propria posizione in merito: “L'Anuu Mgratoristi – si legge nel documento - non vuole in alcun modo ostacolare queste iniziative di tipo politico-partitico perché riflettono libere scelte e determinazioni personali che vanno sempre e assolutamente rispettate”.
L'associazione precisa che “tutti i suoi associati sono e devono rimanere, come sempre, pienamente liberi di scegliere come regolarsi al riguardo senza alcun condizionamento di sorta”. Tutte le espressioni politiche degli associati devono godere di pari dignità, spiega Anuu, che intende rimanere un'Associazione assolutamente “a-partitica” ed attenersi semplicemente al proprio ruolo
“quello di rappresentare sindacalmente le istanze dei suoi soci confrontandosi apertamente e liberamente con tutte le Istituzioni ed i partiti dell’arco costituzionale italiano dalla cui considerazione d’insieme dipendono realmente le sorti della nostra passione”.
L'obiettivo da seguire è per l'Anuu quello di “intergrare e valorizzare la caccia e i cacciatori nella società e nella politica continuando a rapportarsi con istituzioni e partiti (valutando il loro operato e quello dei singoli uomini che li compongono) in modo propositivo, agendo e reagendo in piena autonomia, senza preferenze o timori reverenziali di alcun tipo, ma con rispetto dei relativi ruoli che dovrebbero essere complementari, sono senz’altro diversi e in tutti i casi dovranno rimanere tali”.
"L’Anuu Migratoristi, nata nel 1958, quando nessuno parlava di associazionismo, di ruralità e di difesa delle tradizioni, - conclude il documento approvato all'unanimità - sosterrà sempre con tutti e in piena libertà la giusta battaglia per la caccia e la dignità dei cacciatori in Italia e all’estero, per la ruralità, per la biodiversità e le tradizioni locali".