Sotto lo sguardo critico degli ambientalisti la scelta dell'amministrazione provinciale di Forlì Cesena di destinare alla caccia alcuni territori del demanio forestale (e di creare delle zone di protezione in altrettante zone di caccia), è sembrata un'elargizione ingiustificata ai cacciatori.
Un articolo del quotidiano online Terra.it contesta in particolar modo il mancato adeguamento ai termini di legge contenuti nella 157 che impone la protezione di una percentuale che va dal 20 al 30 per cento del territorio agro silvo pastorale (secondo il Piano Faunistico venatorio la Provincia dovrebbe destinare a protezione il 23% di territorio). La Regione recentemente ha però stabilito che la Provincia sarebbe dovuta rientrare di 5 mila ettari per raggiungere almeno il 20% di territorio protetto.
A questo punto la Provincia ha dato il via ad una serie di provvedimenti istituendo 5 zone di ripopolamento e cattura (che rientrano nel territorio sottratto alla caccia) e 11 oasi su 7000 ettari di demanio, destinando alla caccia i restanti 5 mila ettari. Disposizioni approvate dalla Regione dopo il parere dell'Ispra.
Appellati al Consiglio di Stato, gli ambientalisti contestano l'inserimento tra le aree protette di alcune edificate ed esterne al demanio forestale. Per il momento il tribunale ha respinto la richiesta di sospensiva. L'udienza è fissata per il prossimo 24 maggio.