In vista dell'emanazione del nuovo calendario venatorio umbro, il Presidente regionale della Federcaccia in un'intervista diramata alla stampa apprezza l'impegno della Regione di approvare il testo nei termini previsti dalla legge (entro il 15 di giugno) ma sostiene anche che è necessario ugualmente approfondire tutte le opportunità che le leggi offrono ai cacciatori.
“In quest’ottica - sottolinea il Presidente Franco Di Marco - Federcaccia si riconosce in pieno nel documento che il Cavu (Coordinamento delle associazioni venatorie umbre) ha presentato all’assessore Cecchini durante l’ultima consulta del 13 maggio scorso”. Di contro, al di là dei tavoli attivati sui calendari, il mondo ambientalista – fa notare Di Marco - ha già messo in guardia gli Assessorati alla Caccia di tutte le Regioni di Italia, affinchè rispettino tassativamente i dettami delle disposizioni europee, pena ricorsi al Tar”.
Di Marco critica alcune disposizioni sul cinghiale inserite nella bozza regionale: clausole, che – dice – andrebbero inserite solo in sede di modifica dello specifico regolamento, come quella che stabilisce che per cacciare il cinghiale in battuta occorre marcare l'apposito spazio sul tesserino e che il cacciatore durante l'intera giornata non può praticare altra forma di caccia. Per il Presidente Fidc questo introduce il concetto di caccia “per specie” che però non è previsto da alcuna legge. C'è poi la proposta in calce alla bozza sulla cosiddetta cacciarella, sulla quale Federcaccia ha già espresso le proprie perplessità per la pericolosità di una simile forma, non prevista dalla legge.
Altre proposte di Fidc umbria riguardano la preapertura “abbiamo chiesto – spiega Di Marco - di concedere a tutti i cacciatori umbri di poterla praticare all’interno della Regione, anche a coloro che hanno preso la residenza venatoria fuori”; l'apertura al cinghiale lo stesso giorno in entrambe le province di Perugia e Terni, “tramite un accordo interprovinciale basato sulle attuali disposizioni legislative”, la caccia vacante alla beccaccia esclusivamente con l’ausilio dei cani; il termine della stagione al 10 febbraio per alcune specie; l'addestramento dei cani con periodi più ampi. Infine un appunto sulla beccaccia: “chiudere la caccia un’ora prima del limite previsto per le altre specie – ha dichiarato di Marco - è un’idea che ci troverebbe più che favorevoli”.