L'utilizzazione dello strumento della
caccia in deroga per far fronte ai
danni causati dallo storno non è che una soluzione temporanea, alla quale occorre al più presto sopperire
introducendo la specie tra quelle cacciabili tramite un impegno del Governo, a cominciare dalla diffusione di Linee Guida sulla corretta applicazione delle deroghe. E' una delle conclusioni uscite dal
Convegno nazionale sul prelievo in deroga allo storno organizzato dalle Province di Pistoia, Pisa e Firenze in collaborazione con la Regione Toscana venerdì 20 maggio a Larciano (PT).
Durante la tavola rotonda, che ha messo al centro la drammaticità dei danni causati dalla specie all'agricoltura, le associazioni agricole e venatorie presenti (Coldiretti, Cia, Liberacaccia, Federcaccia, Arcicaccia, Anuu Migratoristi, Cpa) si sono impegnate a valutare la possibilità di sottoscrivere il Documento Storno preparato da Federazione Italiana della Caccia e presentato durante il convegno di San Rossore. Al tavolo si sono confrontati anche Silvano Toso dell'Ispra e Angelo Zucchi, Vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera. Quest'ultimo ha precisato che il Parlamento su questa questione si è già espresso unanimamente con parere favorevole.
Il documento di Federcaccia, come ha illustrato il Presidente Dall'Olio prevede “che dopo la firma del Ministro dell’Agricoltura sulla nuova richiesta di inserimento dello storno fra le specie cacciabili alla luce del documento Ispra sullo status della specie in Italia, la Presidenza del Consiglio si attivi urgentemente e con convinzione attuando e sostenendo tutte quelle azioni e i provvedimenti necessari presso la Commissione Europea perché lo storno sia reinserito nell’elenco delle specie cacciabili in Italia e, nelle more della conclusione dell’iter in sede comunitaria, sia adottato - come chiesto anche dalle Regioni - dal Presidente del Consiglio dei Ministri, un provvedimento che consenta il prelievo dello storno nei calendari venatori fin dalla prossima stagione”.
La proposta è stata favorevolmente accettata dai rappresentanti delle associazioni venatorie e agricole intervenuti al tavolo e sarà da questi valutata nei prossimi giorni, per dare un seguito concreto a quanto discusso.