Con Zefiro 2011 si chiude con successo un primo percorso partito nel 2003 con l'obiettivo di riconciliare la figura del cacciatore con il resto della società civile, come nei programmi del suo ideatore Antonio Pinotti. Dopo il coinvolgimento di quasi 3000 studenti con le edizioni dal 2007 al 2009, l'evento di quest'anno, dedicato alle donne cacciatrici, ha riscosso un notevole interesse anche all'esterno del mondo venatorio.
Il 1° Meeting nazionale delle cacciatrici ha dimostrato a pieni voti che la parte femminile del mondo venatorio è preparata e determinata a far valere le ragioni della caccia contro un certo tipo di ambientalismo demagogico, arrogante e spesso ignorante culturalmente. Tutte le relazioni presentate al meeting, riferisce in questi giorni la Provincia di Perugia, hanno avuto questi denominatori comuni: la caccia non è uno sport, ma ricerca di sensazioni a contatto con la natura; la caccia, se esercitata in modo corretto e responsabile, costituisce uno degli strumenti per il mantenimento di determinati equilibri ambientali e più n generale dell’intero ecosistema; è necessario però che tutti i cacciatori acquisiscano una determinata base culturale, per non consentire più che il comportamento “scorretto” di una minoranza di cacciatori venga strumentalizzato ed inquini l’intero mondo venatorio.
La tavola rotonda, coordinata da Susanna Tartari di Ferrara, esperta di tradizioni, folclore e cultura contadina, ha unanimemente evidenziato quanto sia urgente invertire la marcia sul modo di operare nel mondo agricolo ed in quello ambientalista e venatorio, poiché in meno di mezzo secolo l’uomo così detto “moderno” è riuscito a rompere una serie di equilibri nell’ecosistema da creare gravi problematiche per le future generazioni.