“Un momento di condivisione molto importante fra il mondo venatorio, agricolo e istituzionale per chiedere con forza l’inserimento dello storno tra le specie cacciabili in Italia i danni certificati alle produzioni agricole unitamente all’importanza popolare della caccia tradizionale devono ridare ai cacciatori la possibilità del prelievo dello storno così come avviene in tutti gli altri Paesi del Mediterraneo europeo”.
Così Andrea Trenti, Responsabile Cacce tradizionali ANUU sul Convegno organizzato venerdì scorso a Larciano (PT) dalle provincie di Pistoia, Pisa e Firenze in collaborazione con la Regione Toscana, che ha messo al centro la volontà delle associazioni (sia venatorie che agricole) che dell'Ispra, di favorire l'inserimento dello storno tra le specie oggetto di prelievo, sottoscrivendo un documento di intesa indirizzato alla Presidenza del Consiglio.
“Dopo la firma del Ministro delle Politiche Agricole (considerato il parere favorevole tecnico-scientifico dell’ISPRA, i danni certificati all’agricoltura e il pericolo per la salute nelle città, nonché l’importanza culturale della caccia tradizionale come avviene in altri Stati membri dell’UE), - si legge nel comunicato di Anuu Migratoristi - è necessario sostenere con convinzione l’iter legislativo presso la Commissione Europea per la reintroduzione dello storno nell’elenco delle specie cacciabili in Italia fin dalla prossima stagione venatoria”.
“Nel febbraio 2011 l’ISPRA ha finalmente dichiarato che esistono le condizioni affinché lo Storno possa essere cacciato in Italia – conclude Trenti – e se vi aggiungiamo che la specie in oggetto è già cacciata in Francia, Spagna, Grecia, Malta, Cipro, Portogallo, Ungheria, Romania e Bulgaria chiediamo con forza alle Istituzioni nazionali di avviare le azioni necessarie a livello comunitario per inserire lo storno tra le specie cacciabili superando le procedure di deroga dell’art.9 comma 1 lettera a) e c) della 147/2009/CEE ).”