“La richiesta da parte del Ministero delle Politiche Agricole, a cui si è aggiunto il plauso di Face Italia, di procedere ad una
revisione delle indicazioni dell’ISPRA sono a tutti gli effetti una chiara forma di trasparenza degna di uno Stato democratico”. Così l'ufficio stampa della
Libera Caccia risponde alle polemiche sul lavoro avviato dal ministero dell'Agricoltura sui dati Ispra.
Secondo Libera Caccia il documento che ha presentato al Tavolo Tecnico sulla caccia (prodotto da Luca Stincardini e Alessandro Cannas) ha scoperto il vaso di pandora rispetto ai dati scientifici prodotti dall'ex Infs di Bologna, dimostrando che questi devono essere necessariamente confrontati con ulteriori fonti italiane ed estere, a causa di alcune incomprensibili incongruenze. Lo dimostra anche l'insofferenza esplicitata da alcune associazioni ambientaliste, che hanno chiesto di fermare il lavoro del tavolo ministeriale richiamandosi all'autorità dell'istituto di ricerca ambientale.
I due tecnici sono alla ricerca dei documenti ufficiali che nel 2007 portarono alla composizione dei Key Concepts nel nostro paese sulla base dei dati Ornis. Testo che, fa sapere l'associazione, “non riusciamo a scovare in nessun cassetto dei Ministeri competenti”. Dal confronto dei lavori parlamentari di allora emerge che i dati presi a riferimento dall'Ispra risalgono al periodo 1998 – 2001, ovvero più di un decennio fa. Nel frattempo – fa notare la Libera Caccia - la tecnologia e la bibliografia hanno fatto passi da gigante e permesso rilevamenti più consistenti e precisi, come – rivelano gli studiosi Anlc – dimostrato dagli studi effettuati in Francia attraverso l’utilizzo di strumenti radar e bioacustici. “Nel Paese transalpino- si legge nella nota Anlc - le nuove tecnologie di rilevamento e una raccolta dati massiccia hanno permesso la cacciabilità di diverse specie interessanti anche il nostro paese ben oltre il 31 Gennaio. Ricordiamo, ai più smemorati, che i rilevamenti sono avvenuti in località come Corsica e sud della Francia quindi in un’areale strettamente collegato e consimile a quello italiano”.
“Le successive integrazioni prodotte nel 2003-2004 e nel 2008 e, l’ultima “creatura” dell’ISPRA, l’Atlante delle Migrazioni – sottolineano i tecnici - hanno messo in luce ancora di più le incongruenze che abbiamo sottolineato nei precedenti articoli”. “Non sappiamo cosa uscirà dal Tavolo promosso dal Ministro Romano – conclude l'associazione - , ma siamo certi e ce lo auspichiamo, che questa volta si riesca ad arrivare alla stesura di un elaborato che risponda alla reale fenolologia delle specie ornitiche, in modo da poter armonizzare il calendario venatorio Italiano, per specie e periodi cacciabili, con quelli Europei del bacino del mediterraneo”. La Libera Caccia fa sapere che tirerà dritto senza concessioni e mediazioni, “in virtù dei dati che stiamo raccogliendo e della convinzione che la legge non si “media”, ma si applica e la corretta applicazione non rientra “nei libri dei desideri di categoria” (come provocatoriamente affermato da Coldiretti-Legambiente e Arcicaccia) ma, piuttosto, nella legalita’.