Anche Federcaccia Umbria si dichiara totalmente contraria ai possibili aumenti delle quote di iscrizione agli Atc umbri, come ventilato nelle ultime settimane, in particolare nell'Atc Terni 3. Prima di pensare ad aumenti delle quote secondo la Federcaccia umbra occorrerebbe analizzare a fondo i bilanci degli Atc e verificare se si possano ridurre i costi. "Tra l’altro - spiega l'associazione - da quanto ci risulta, contenere i costi non dovrebbe essere impossibile all’interno dell’Atc Tr 3 (costi del personale, consulenze, convenzioni, ecc), mentre eventuali progetti faunistici possono essere finanziati dall’Ente provinciale, come richiamato anche nell’articolo 29 del regolamento regionale numero 6".
"In ogni caso - continua la nota di Fidc Umbria - ci sembra importante sottolineare che a prevalere deve essere il ricorso al volontariato dei cacciatori, che devono essere stimolati in ogni modo. Quindi, per esempio, nella malaugurata ipotesi che gli Atc addivengano ad un aumento della propria quota associativa, dovrebbero a nostro avviso esentare dal pagamento di tale aumento tutti coloro che donano almeno una giornata del proprio tempo in attività di gestione della fauna selvatica, del territorio o degli Atc stessi".
Secondo l'associazione tollerare diversità di costi tra i diversi Atc della regione è illegittimo e in contrasto con la legge regionale 14 che prevede “intesa tra le Province” per l’aumento delle quote (la Provincia di Perugia ha già espresso parere contrario a qualsiasi aumento delle quote). "Ci risulta inoltre - conclude Federcaccia - che sia stata presentata in Regione una petizione da parte di oltre 600 cacciatori ternani, che chiedono il commissariamento dell’Atc 3, e che la Regione stia valutando tale interrogazione. Riteniamo opportuno capire e conoscere i motivi del dissenso e di tale richiesta di commissariamento. Ferma restando la nostra contrarietà a manovre di strani personaggi in Umbria, non riteniamo che 600 persone possano essere state plagiate e, quindi, vogliamo conoscere e capire i motivi di tale malessere".