Di fronte all'evidente impossibilità di ottenere modifiche in tempi brevi dal Parlamento, il presidente di Arcicaccia, Osvaldo Veneziano, si rivolge al Presidente del Consiglio affinchè provveda all'inserimento dello storno nell'elenco delle specie cacciabili, come permesso dalla legge 157/92.
“L’art. 18 (punto 3) della legge indicata – spiega Veneziano - prescrive che “Il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, d’intesa con il Ministro dell’Ambiente, sentito l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, dispone variazioni dell’elenco delle specie cacciabili in conformità alla vigenti direttive comunitarie e alle convenzioni internazionali sottoscritte, tenendo conto della consistenza delle singole specie sul territorio”.
“Le chiediamo pertanto – scrive Veneziano - di voler provvedere all’inserimento nel suddetto elenco, che risale al 1992, della specie “storno”, che invade abbondantemente sia i campi coltivati che le nostre città, e quelle specie selvatiche che, previo parere motivato dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, possano danneggiare gravemente le produzioni agricole sempre che tale pericolo sia segnalato dalle singole Regioni”.
“Tale provvedimento – spiega ancora il Presidente di Arcicaccia - non potrebbe interferire nel merito dei lavori parlamentari, che riguardano l’autorizzazione al prelievo venatorio in deroga come previsto dalla citata Direttiva Comunitaria, ma inciderebbe direttamente sull’esercizio venatorio, adeguandolo alle regole vigenti negli altri Paesi della Comunità Europea, con l’affetto di depotenziare la questione delle cosiddette deroghe, che incontra un acceso contrasto tra le forze politiche, nonché di risolvere alla radice di una questione che dovrebbe appartenere al normale e corretto esercizio dell’attività venatoria.