La Regione Umbria sul calendario venatorio non sa da dove cominciare. A pensarla così è la Libera Caccia regionale, che lancia l'allarme: "ancorata agli esiti del Tavolo Tecnico di Roma - riferisce l'associazione - la Regione dell’Umbria dà per “firmato” da tutte le Associazioni Venatorie un protocollo d’intesa (ovvero quello scaturito dall'accordo Coldiretti - Arcicaccia nrd) che, per fare un esempio, chiude la caccia alla Beccaccia all’8 gennaio, ai Turdidi al 15 gennaio e agli Anatidi al 22 gennaio".
La Libera Caccia, che già aveva preso le distanze da questo tentativo di mediazione sulla compressione dei tempi di caccia proposta al Tavolo, stigmatizza nuovamente l'immobilismo della Regione "che - dice la nota di Anlc Umbria - sembra rinunciare impotente alla propria autonomia legislativa in materia di caccia, preferendo attendere le indicazioni di un Tavolo palesemente schierato contro il mondo venatorio".
"Nessuna ulteriore bozza di calendario venatorio è pertanto uscita dalla discussione in Consulta Regionale dell’Umbria - continua la nota - , durante la quale la Libera Caccia ha ribadito con forza la propria contrarietà alle opinabili Linee Guida dell’ISPRA e ai metodi non documentati e “introvabili” elaborati dall’Istituto per la stesura dei penalizzanti KC, consegnando una proposta coraggiosa e provocatoria.
"Ci attendiamo ora - conclude - il dovuto e ufficiale sostegno da parte delle altre Associazioni Venatorie e se così non sarà - si legge - manterremo fede da soli agli impegni presi nei confronti della caccia e dei cacciatori, fieri del titolo di Associazione Integralista affibbiatoci nel corso delle riunioni del Tavolo tecnico sulla Caccia di Roma".