Riceviamo e pubblichiamo:
I cacciatori lombardi sul piede di guerra per deroghe, roccoli, lassismo della Regione e scelte delle Provincie.
Un bagno di umiltà a fronte del delirio di onnipotenza. Una lezione che ci auguriamo faccia capire a chi di dovere che gli errori in politica si pagano.
Da un lato l'arroganza del potere, dall'altro il disorientamento dell'elettorato " LUMBARD" che si è accorto finalmente che il MOVIMENTO si è "romanizzato", avido di posti e poltrone com'è al punto di avallare scelte incomprensibili. Una su tutte : la caccia cosi' fortemente radicata nella Padania, un serbatoio di voti che ha consentito l'elezione di numerosi consiglieri regionali del Carroccio tra cui Renzo Bossi a Brescia. Da allora non uno di questi consiglieri si è impegnato nei fatti a favore della passione venatoria, anzi hanno presentato un disegno di legge che si ispira all'animalismo più integralista. Il verdetto delle urne è chiaro : si perdono roccaforti leghiste in pianura, in città e nelle valli.. Basterà questa lezione ai seguaci di Alberto da Giussano?
Nelle provincie di Bergamo, Como e Milano ove imperversano assessorati alla caccia leghisti siamo alle prese con gestioni incomprensibili. Dal calendario venatorio provinciale di Bergamo, alla gestione dei cinghiali a Como, alla soppressione dei conigli selvatici a Milano. Una galleria degli orrori che spesso ha un comune denominatore : limitare l'attività venatoria, con una preoccupante incongruenza nelle decisioni adottate. Non sappiamo se attribuire tutto ciò ad una precisa strategia o ad una latente incompetenza nella gestione venatoria.
A pagarne le conseguenze sono purtroppo i cacciatori lombardi, ora però i nodi sono venuti al pettine e l'assessore regionale Giulio De Capitani si dovrà prendere le proprie responsabilità. Non meno responsabile il presidente Roberto Formigoni che ha operato per impedire la caccia in deroga in Lombardia. Ci auguriamo che la lezione elettorale sia servita, i cacciatori il loro segnale l'hanno dato forte e chiaro. Vorrà dire che se non basta sarà partito, quello dei cento per cento onesti, il nostro partito a riprova per la signora Michela Vittoria Brambilla che i cacciatori votano ma gli animali no ( Milano "animal-friendly" insegna).
Ufficio stampa A.C.L.