Riceviamo e pubblichiamo:
La Federcaccia Provinciale di Perugia e quella regionale, visto che la Giunta regionale ha preadottato il calendario venatorio 2011/2012 optando per l'apertura unica della caccia alla terza domenica di settembre, ritiene opportuno esprimere il proprio dissenso ribadendo le proprie posizioni. In primo luogo riteniamo opportuno ribadire che Federcaccia Umbra ha bene in mente quanto sia condivisa un’apertura unica il prima possibile a più specie possibili, compresa la selvaggina stanziale, e pertanto riportiamo il documento presentato in Consulta Regionale:
“Richiedere, compatibilmente con le direttive comunitarie, la Legge Nazionale, la Legge Regionale, nonché gli accordi interregionali, l’apertura generale della caccia il primo giorno utile di settembre 2011 a tutte le specie cacciabili, compresa la selvaggina stanziale;
nel caso in cui i competenti Uffici della Regione Umbra, valutato quanto sopra, non ravvedessero gli estremi per poter effettuare un’apertura della stagione venatoria 2011 come sopra evidenziato, si propone:
Punto A) SPECIE CACCIABILI E PERIODI
Preapertura 1, 4 settembre alla specie tortora, colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, merlo, germano reale, marzaiola, e alzavola.
Potrebbe essere presa in considerazione anche una eventuale aggiunta della quaglia solo per il giorno 11 di settembre con i limiti di orario (ore 12:00) e territorio (zone vocate da individuare con gli ATC).
Riguardo la specie colombaccio, dopo la preapertura momentanea chiusura e riapertura al 1 ottobre, con chiusura al 9 febbraio.
Apertura generale al 18 settembre.
Relativamente alla femmina della specie fagiano la Federcaccia si dichiara disponibile, a fronte di particolari iniziative, a valutare la possibilità di una chiusura anticipata.
Caccia al cinghiale: prevedere interventi di contenimento della specie cinghiale nei giorni di settembre in cui è consentito il prelievo venatorio di cui alla lettera C, aggiungendo “almeno il 50% dei giorni consentiti”.
Punto B) DIVIETI
Al comma 4 secondo capoverso dopo le parole ……….in forma vagante, con o …….togliere la parola “senza”.
Punto E) CARNIERE
Al punto 6) TORTORA: 10 capi; il giorno 4 settembre il numero massimo di capi prelevabili e di 5 …… sostituire con “TORTORE E COLOMBACCIO N nei giorni 1 e 4 e 11 settembre 10 capi complessivamente”.
Punto H) TESSERINO PER L’ESERCIZIO VENATORIO
Eliminare le parole ……Nel caso in cui viene esercitata la caccia al cinghiale in forma collettiva, nella medesima giornata non è possibile esercitare altre forme di caccia e deve essere marcato esclusivamente lo spazio appositamente predisposto.
Punto I) ADDESTRAMENTO ED ALLENAMENTO DEI CANI
Consentire l’addestramento e l’allenamento dei cani dal 14 al 29 agosto e dal 5 al 15 settembre; per quest’ultimo periodo anche all’interno delle Zone a Protezione Speciale modificando il Decreto Regionale sul recepimento del Decreto Nazionale “Pecoraro Scanio”.
Punto M) RESIDENZA VENATORIA
Inserire mobilità di n. 30 giornate per i cacciatori Umbri che hanno scelto la residenza venatoria in altre regioni purché iscritti ad almeno ad uno degli ATC Umbri.
Relativamente alle specie in deroga si chiede l’inserimento dello storno sin dal 1 settembre e la possibilità di reinserimento del fringuello dal 1 ottobre pur con limiti temporali e di carniere
Eliminare anche la nota finale aggiunta N.B.
Ipotesi del genere, trovano la Federcaccia totalmente contraria in quanto tale proposta di fatto estende a tutto il territorio cacciabile la caccia al cinghiale vanificando quindi le soluzioni di compatibilità tra le varie forme di caccia sinora individuate oltre che a rendere più sensibile la partita sicurezza.
Il tutto potrebbe essere comunque eventualmente preso in considerazione solamente in presenza di una rivisitazione del regolamento della caccia alò cinghiale che preveda anche la regolamentazione della caccia in forma singola.
Queste sono le proposte Federcaccia e, preso atto che l’apertura unica, compresa la selvaggina stanziale, alla prima decade di settembre non è possibile visto il quadro normativo nazionale ed europeo, come emerso anche dai tre documenti prodotti al tavolo tecnico nella Conferenza Stato Regioni – uno da Federcaccia, Enalcaccia, Anuu e Cia; un altro Legambiente, Arcicaccia e Coldiretti ed un terzo da Liberacaccia – è doveroso aprire una seria riflessione sull’opportunità di alcune scelte fatte dall’Amm.ne Regionale che di fatto ha cancellato alcune giornate di caccia e due specie cacciabili, Tortora e Quaglia, con buona pace del progetto di calendario condiviso con le altre Regioni confinanti e probabilmente degli accordi sulla mobilità.
Nel calendario venatorio preadottato ravvisiamo altri passaggi non condivisibili, come il mancato inserimento nella giornata dell’apertura generale del colombaccio, i tempi di apertura di caccia al cinghiale del tutto estemporanei, che a nostro avviso non avranno l’effetto di diluire la pressione venatoria sulla stanziale, pressione che sarebbe stata diluita facilmente con la proposta della Federcaccia, ormai ampiamente condivisa dal mondo cinghialista e non.
Riteniamo inoltre che debba essere riscritto, adottando la formulazione degli anni scorsi, l’intero comma 4 dei divieti in quanto poco chiaro ed inoltre non comprensivo della nostra proposta che, al secondo capoverso, prevede dopo le parole ……….in forma vagante, con o ……. di togliere la parola “senza”.
Altro passaggio non discusso in Consulta regionale e che ci trova contrari è l’inserimento, per alcune specie migratorie, dei limiti di carniere oltre che giornaliero anche stagionale.
Anche l’addestramento e l’allenamento dei cani è stato inspiegabilmente ridotto al 12 settembre anziché sino al 15, senza tener conto della necessità di consentire tale pratica dal 1 settembre al 15 settembre anche all’interno delle ZPS come richiesto da FIDC.
E’ stata ignorata la richiesta di modifica della lettera M inserendo le 30 giornate di mobilità per i cacciatori umbri con residenza venatoria in altre regioni, purché iscritti ad almeno un ATC umbro.
Vogliamo ribadire all’Assessore Cecchini che forse è molto più opportuno ascoltare interlocutori con ruolo e rappresentanza, portatori non di culture particolari o di contrapposizione, ma – come la Fdercaccia – di una cultura propositiva.
Una cultura, quella della Federcaccia, per l caccia nel suo complesso e non di scontro tra cacce; una cultura per la gestione della specie cinghiale che non si scontri con le altre forme di caccia, per la gestione della selvaggina nobile stanziale ed attenta a cogliere tutti i vantaggi che ci vengono offerti dalla attuale normativa per ampliare le opportunità ai migratoristi.
Vogliamo rivolgere un ultimo appello all’Assessore Regionale: la Federcaccia nel prossimo incontro chiederà con forza che venga potenziato al massimo l’osservatorio faunistico regionale, perché abbiamo bisogno di dati a supporto della nostra passione, in modo da sfruttare con rigore scientifico tutte le opportunità che ci vengono offerte da un quadro normativo profondamente cambiato con il recepimento della Direttiva Comunitaria.
Questo obiettivo è possibile raggiungerlo in primo luogo avviando la lettura ottica dei tesserini venatori, in quanto fonte di quelle informazioni necessarie per prendere le giuste decisioni in merito alle aperture ed alle chiusure senza cadere in luoghi comuni e/o falsi timori; e se ciò non dovesse avvenire, la Federcaccia è pronta ad attivarsi autonomamente per avviare questo percorso indispensabile per una caccia consapevole, compatibile e sostenibile.
La Federcaccia ribadirà in tutte le sedi possibili le proprie proposte per modificare quanto non condiviso, consapevole dell’equilibrio delle proprie scelte che hanno come obbiettivo quello di dare ai cacciatori umbri il massimo delle opportunità concesse dal quadro normativo nazionale ed europeo.
Perugia, 3 giugno 2011
Ufficio Stampa Federcaccia Umbra – Sezione provinciale di Perugia