Si dice deluso del lavoro della Giunta il presidente comunale della Fidc di Spoleto, Luciano Calabresi commentando il documento pradottato sul calendario venatorio 2011 2012. “Ancora una volta – dichiara Calabresi – il mondo venatorio umbro cede qualcosa di importante, e per giunta senza ottenere nulla in cambio. Quest’anno è stata la volta della tortora, con l’abolizione di ogni tipo di preapertura. Chiederci di cacciare le tortore a partire dal 18 settembre equivale ad aprire la caccia agli orsi polari in Africa”.
"Dopo la quaglia, perduta qualche stagione fa, anche l’ultimo degli estatini scompare così dal potenziale carniere dei cacciatori umbri. E non è ancora finita: “Anche quest’anno non ci sarà lo storno in deroga a partire dal primo giorno utile – prosegue il presidente comunale – né tantomeno si è parlato di fringuello a partire da ottobre, neanche in modica quantità. Un altro pasticcio la Regione lo ha combinato sulla mobilità, non modificando la lettera ‘M’ del calendario, relativa ai cacciatori umbri con residenza venatoria fuori regione. E ancora: l’apertura al cinghiale, impostata così com’è ora, vale a dire dal 18 settembre, sconvolge le abitudini dei cinghialari locali, ormai usi all’apertura fissata al primo giorno utile del mese di ottobre”.
Riguardo l’apertura generale, Calabresi aggiunge: “Fermo restando il fatto che siamo favorevoli ad un’apertura unica a tutte le specie il primo giorno utile di settembre, poiché le leggi attualmente in vigore non rendono possibile tale apertura prima del 18 del mese, riteniamo sia meglio tornare allo scorso anno con una preapertura il primo e il 4 a tortora, colombaccio, anatidi, corvidi e in più allo storno in deroga e, per il solo giorno 11, alla quaglia con il cane. Mi auguro – conclude il presidente di Federcaccia Spoleto – che la Regione Umbria, durante i prossimi passaggi istituzionali che porteranno all’approvazione definitiva del calendario venatorio, vorrà ravvedersi e correggere le scelte avventate sinora prese”.