Si sono tenute oggi, mercoledì 15 giugno, alla Commissione Agricoltura regionale le consultazioni con le associazioni di categoria e gli enti locali sul testo del regolamento di attuazione della legge regionale sulla caccia. Pur apprezzando il lungo lavoro di concertazione svolto nei mesi scorsi, le associazioni hanno avanzato alcune osservazioni. Urca e Enalcaccia hanno per esempio criticato la quota del 30% di cacciatori (troppo alta secondo le associazioni) non abilitati e non iscritti all'Atc, che ogni Ambito territoriale può riservare per la caccia di selezione a cervidi e bovidi qualora lo ritenesse necessario.
Secondo Andrea Pruneti di Coldiretti il regolamento non è abbastanza incisivo sul fronte ungulati, per cui si sarebbe aspettato più strumenti di intervento immediato. Massimo Logi, presidente di Arcicaccia Toscana, ha osservato che l’introduzione di “pacchetti aggiuntivi” rispetto allo scorso anno, visti gli esiti positivi della sperimentazione attuata, può “essere un’inutile forzatura verso il mondo ambientalista”. Guido Scoccianti del Wwf ha osservato che il legame cacciatore-terrritorio non esiste più, perché, ha detto, il cacciatore “può andare dove e quando vuole”. Un richiamo alla “fattibilità ed all’efficacia” è stato fatto da Anna Maria Betti di Upi (Unione province italiane), preoccupata che possa essere spezzato “l’equilibrio non facile” raggiunto nel testo presentato dalla Giunta.
“Abbiamo convocato le consultazioni proprio per sentire la valutazioni dei diretti interessati – ha dichiarato il presidente della commissione Loris Rosetti – Nell’esprimere il parere obbligatorio previsto dallo Statuto, terremo conto dei rilievi formulati”. “Ci sono stati osservazioni e spunti ragionevoli” ha aggiunto il vicepresidente Claudio Marignani (PdL).
Come annunciato nei mesi scorsi, il testo introduce alcune novità sugli appostamenti, che saranno distinti in quattro tipologie diverse con nuove regole sulle distanze. Le procedure amministrative vengono semplificate. Le autorizzazioni non avranno più scadenza quadriennale, ma si rinnoveranno di anno in anno con l’invio della ricevuta di versamento della tassa di concessione. La gestione faunistico-venatoria sarà fatta su tutto il territorio regionale, anche se in divieto di caccia. Le densità sostenibili di ungulati saranno definite a livello locale. La programmazione, sia ordinaria che straordinaria, sarà effettuata dall’amministrazione provinciale su tutto il territorio di competenza.
(Parlamento della Toscana)