“Serve una nuova fase che consenta alle forze sane del Paese, presenti nel mondo ambientalista, agricolo e venatorio, di tornare ad operare, pur nel rispetto di sensibilità diverse, per applicare la legislazione italiana, innovativa e scientificamente testata, nell'interesse collettivo”. Questa la posizione uscita dalla conferenza stampa del Pd a Roma sul tema Scienza e concertazione contro la giungla dei calendari venatori, con Marco Ciarafoni (responsabile Biodiversità e Politiche Faunistiche), Stella Bianchi, della segreteria nazionale, Roberto Della Seta, capogruppo in commissione Ambiente del Senato, Giovanni Lattanzi, coordinatore dipartimento ambiente e Nicodemo Oliverio, capogruppo Commissione Agricoltura della Camera.
Per il Pd occorre superare quel conflitto degli opposti estremismi che ha generato procedimenti di infrazione e condanne da parte dell'UE e costretto la magistratura a ripetuti interventi censori ed interpretativi. In questo senso, il Pd ritiene positiva l'assunzione di responsabilità dei rappresentanti delle forze sociali per iniziativa della Conferenza delle Regioni e la conseguente intesa sui calendari venatori, che – si legge nel comunicato del Pd “ora dovrà trovare coerenza applicativa”.
Quella sintesi, per il Pd “è un preludio importante per affrontare già da subito i temi principali della conservazione delle specie selvatiche, della gestione faunistica e ambientale delle nostre campagne e per affermare la sostenibilità del prelievo venatorio. Concertazione e atti concreti dovranno seguire per chiamare il Parlamento ad approvare nuove norme a tutela delle produzioni agricole dai danni provocati dalla fauna selvatica che il PD ha già presentato (abbandonando definitivamente le ipotesi di proposte di deregulation venatoria ancora incardinate al Senato) e per arrivare in tempi brevi a fissare linee guida coerenti per la regolamentazione del prelievo in deroga senza ricorrere a furbizie e forzature”.