E' stato rinviato a giovedì prossimo l'incontro sui calendari venatori convocato dal Presidente della Conferenza Stato – Regioni Vasco Errani. Incontro che avrà il compito – si spera – di superare l'evidente conflitto generato su un fantomatico accordo da cui le associazioni venatorie aderenti alla Face hanno già preso le distanze.
Secondo l'esponente del Pd, Roberto Della Seta, che a quanto pare dà per certa la riconferma del testo restrittivo uscito dal Tavolo Tecnico, le Regioni devono attendere quel documento e ad esso attenersi per la formulazione dei loro calendari. Per questo il partito ha stigmatizzato la condotta della Regione Liguria, che avrebbe – a suo dire – ignorato lo spirito della legge Comunitaria. "Se Toscana e Umbria seguissero la strada della Liguria, - dichiara Della Seta su La Repubblica.it) - che ha varato un calendario dettato dalle associazioni venatorie più estremiste, tornerebbe ad aprirsi un contenzioso aspro con l'Unione europea che ci costerebbe sanzioni pesanti anche dal punto di vista economico".
Gli esponenti del Pd hanno firmato un appello alle Regioni perchè adottino una posizione responsabile che metta al centro delle decisioni sulla caccia il parere dell'Ispra. D'accordo anche Marco Ciarafoni, Responsabile Politiche Faunistiche del Pd (nella scorsa riunione del Tavolo ha partecipato però in rappresentanza di Arcicaccia) “la decisione della Liguria – dichiara - è particolarmente grave perché viola l'intesa trovata in Conferenza delle Regioni per la definizione di calendari venatori condivisi dalle categorie interessate"ccorre una normativa omogenea e soprattutto in linea con le direttive europee e con la normativa approvata con la legge comunitaria".