“Penso che
l’attacco rivolto dagli ambientalisti del Partito Democratico nazionale sul calendario venatorio approvato dalla Regione Liguria (“Ignorato lo spirito della legge comunitaria”) sia ingiusto e strumentale”. Risponde così
Renata Briano, Assessore ligure all’Ambiente e alla Caccia alle accuse rivolte dagli esponenti del Pd nazionale.
L'assessore parla anche del Tavolo tecnico sulla caccia, che avrebbe dovuto, spiega, "creare un miglior clima politico istituzionale sul tema della caccia". Ma l'assenza di un reale accordo tra tutti i partecipanti al tavolo (vedi posizione Face, ndr), in Liguria ha fatto ritenere opportuna l'emanazionedi un calendario venatorio in linea con la normativa vigente e di considerare il rapporto dell'Ispra, spiega Briano, “un documento scientifico di valore su cui continuare a lavorare insieme sia a livello nazionale che regionale” ma senza alcuna rilevanza giuridica.
Una nota della Regione precisa infatti che il calendario è conforme ai periodi previsti dall'articolo 18 con i periodi previsti dall’articolo 18, comma 1 della L. 157/1992, tuttora vigente e che il documento dell’Ispra fornisce indicazioni sui periodi di caccia ma non è assolutamente vincolante a meno che si preveda di prolungare la caccia per alcune specie fino al 10 febbraio. Inoltre, calendario a differenza di molti altri - spiega la Regione - non prevede la pre-apertura della caccia alle specie migratrici ed esclude la caccia alle specie Coturnice, Combattente e Frullino e prevede un carniere massimo giornaliero e stagionale di capi prelevabili , determinante per la conservazione delle specie cacciabili. E prevede già la riduzione dei capi prelevabili giornalieri per la beccaccia da 3 a 2 capi ed è già conforme al numero di capi stagionali (20) stabiliti dal Tavolo di Roma.
Inoltre la Liguria, ricorda Briano "ha adottato il calendario venatorio nel rispetto dei termini fissati dalla legge nazionale che fissava alla data del 15 di giugno il termine ultimo per l’approvazione del calendario venatorio. “A fronte di regioni che hanno calendari venatori pluriennali e addirittura perenni approvati da anni che non tengono assolutamente conto nè delle modifiche apportate dalla legge comunitaria, né, tantomeno, del documento Ispra. “E in controtendenza con il panorama nazionale, da più di un decennio la Liguria adotta il tesserino informatizzato che permette di conoscere il numero reale dei prelievi effettuati durante la stagione venatoria, permettendo un monitoraggio continuo sullo stato di salute della fauna selvatica”.
(Igv)