All'indomani della precisazione di
Face Italia, che ha sottolineato di non aver mai sottoscritto alcun a
ccordo al Tavolo tecnico sulla caccia sui calendari venatori,
Enpa, Fare Verde, Lav, Legambiente, Lipu e WWF Italia accusano il mondo venatorio di scorrettezza e inaffidabilità. “Se salta l'accordo (come ormai sembra ovvio, visto che un vero accordo non c'è mai stato, ndr) le Regioni – sentenziano le associazioni ambientaliste -
applichino gli standard di tutela dettati dall'ISPRA per evitare danni al patrimonio dello Stato".
"Ancora una volta – si legge nel comunicato - questi dirigenti dimostrano la propria completa inaffidabilità e l'incapacità di decidere tra una prospettiva di modernità e le più retrograde e penose istanze ultravenatorie. Le quali non hanno mancato di fare capolino, sebbene più timidamente, anche nel corso degli incontri del Tavolo, suscitando l'imbarazzo e le critiche persino delle grandi associazioni agricole”.
La posizione della Face secondo le associazioni ambientaliste non conta, visto che l'accordo è stato ugualmente concluso. “Correttezza istituzionale – dicono - vorrebbe che la Conferenza delle Regioni ne prendesse atto ufficialmente. Tuttavia, se questo non dovesse avvenire, ricordiamo che lo Stato, attraverso la sua autorità scientifica in materia, ha trasmesso da tempo a tutte le Regioni le indicazioni su come formulare i calendari venatori rispettando gli standard minimi di tutela costituzionalmente previsti ed obbligatori. Tale è infatti la Guida ISPRA, che non va confusa, come tenta di far credere qualcuno, con un semplice parere tecnico, sebbene importantissimo, ma è l'indicazione del nucleo minimo di tutela che sta in capo allo Stato”.
Di qui il rigoroso monito alle Regioni: “applichino rigorosamente quelle indicazioni, considerando che in gioco c'è il patrimonio pubblico costituito dalla fauna, che diversamente rischierebbe di subire un danno grave, irreparabile e potremmo persino dire doloso. Da parte nostra vigileremo con un'attenzione senza precedenti perché ciò non accada e chiameremo a rispondere, anche personalmente e di fronte alla magistratura ordinaria, ogni singolo responsabile di tali danni. Perché se ci sono estremisti che fanno richieste fuori legge, la responsabilità del danno è di colui che le accoglie".