Il consiglio regionale di Federcaccia Umbra, nella riunione del 23 giugno scorso, ha ribadito la posizione già espressa durante l’ultima consulta venatoria del 30 maggio, che la vede favorevole all’apertura unica al 18 settembre. "In tal modo - precisa Fidc Umbria in un comunicato - si garantisce quel principio condiviso dalla stragrande maggioranza dei cacciatori, e cioè che la pressione venatoria sia suddivisa tra il maggior numero di specie cacciabili, senza gravare soltanto su alcune di esse. Questa posizione è altresì dovuta al fatto che, analizzando sia la legge nazionale sia tutti i documenti prodotti a livello comunitario e da tutte le associazioni venatorie, abbiamo avuto ulteriore conferma del fatto che, ad oggi, non è possibile anticipare la caccia alla selvaggina stanziale prima della terza domenica di settembre, che quest’anno cade appunto il 18".
Federcaccia Umbra, comunque, fa sapere di essersi fatta carico di problematiche nuove, "che nessuno ha sollevato in sede di consulta venatoria, e che sono relative a possibili difficoltà nello stabilire interscambi con le Regioni limitrofe, in quanto alcune di esse adotteranno le preaperture. In quest’ottica Federcaccia si è detta disponibile ad una possibile preapertura alla sola specie Tortora dal primo giorno utile di settembre, anche per una sola mezza giornata".
"E’ con un certo allarme, inoltre, che Federcaccia ha appreso dell’arrivo, in Regione, di pareri negativi da parte dell’Ispra - si legge ancora nella nota - che potrebbero accorciare la stagione venatoria per alcune specie (turdidi e beccaccia). Su questo punto si invita con forza la Regione a resistere a tali pareri negativi, mantenendo la linea assunta in sede di preadozione del calendario venatorio. Federcaccia ha poi riconfermato le proprie proposte di modifica al calendario, già ampiamente note e inviate, il 10 giugno scorso, sia all’assessore regionale alla caccia sia al presidente della Terza commissione consiliare".