Sabato scorso a Perugia si è svolto un convegno sul cervo organizzato dall'Urca (Unione regionale Cacciatori dell'Appennino) con il patrocinio di Regione e Province. La specie è in continua lenta espansione e mano a mano sta raggiungendo sempre più le aree marginali una volte adibite a coltivazioni, oggi rinatulizzate.
A tirare le fila della situazione è stata l'assessore regionale alla Caccia Fernanda Cecchini. E' proprio il cambiamento dell'ambiente rurale umbro ad aver favorito la diffusione degli ungulati, ha sottolineato l'assessore. Di qui la prospettiva inevitabile di incrementare la gestione della specie per contenere i danni all'agricoltura.
“L'espansione – ha detto la Cecchini - va favorita nelle aree più vocate dove la presenza dei cervi, oltre ad accrescere la biodiversità, rappresenterebbe una risorsa alimentare per il lupo e di conseguenza contribuirebbe alla salvaguardia degli allevamenti zootecnici. Allo stesso tempo, va tenuta sotto stretto controllo nelle aree agricole circostanti, per evitare problematiche analoghe a quelle arrecate dai sovrappopolamenti del cinghiale".
"Insieme a voi - ha concluso l'assessore, rivolgendosi a rappresentanti delle associazioni venatorie e agricole, amministratori e tecnici provinciali, docenti universitari ed esperti presenti al convegno - la Regione vuol condividere progetti e iniziative per valorizzare le grandi potenzialit�di questa specie e per un corretto modello di gestione, affinché si mantenga il giusto equilibrio tra la fauna e l'ambiente, con soddisfazione del mondo venatorio, agricolo e ambientalista".