Riceviamo e pubblichiamo dall'
Associazione Siciliana Caccia e Natura un piccolo scritto dal titolo
Non è compito mio che rende l'idea sulla situazione siciliana rispetto alla travagliata storia del
Piano faunistico venatorio, indispensabile per l'emanazione del calendario venatorio ma ancora atteso dai cacciatori:
Questa è la storia di quattro compagini della Regione siciliana chiamate: Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.
Da oltre cinque anni avevano da rifare un lavoro importante chiamato: “Piano Regionale Faunistico Venatorio”.
Ognuno era sicuro che Qualcuno l’avrebbe fatto; Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece.
Qualcuno si arrabbiò perché era un lavoro di Ognuno.
Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Nessuno capì che Ognuno non l’avrebbe fatto.
Giunti alle soglie dell’apertura della stagione venatoria, così come sovente accade in certi ambienti, Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.
P.S. Verificato che: Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno non hanno ancora fatto o saputo fare; premesso che il piano regionale faunistico venatorio è uno strumento indispensabile per permettere l’apertura della caccia in Sicilia, considerato che il cacciatore non può subire la negligenza di altri, per questo e altri motivi abbiamo allertato i nostri legali e stiamo attuando svariate forme di protesta nella speranza quasi vana che Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno per la vergogna capisca che è anche compito suo.
Alcuni vedono la caccia e i cacciatori come una tigre feroce da uccidere subito, altri invece come una mucca da mungere. Pochissimi li vedono come sono in realtà: un robusto cavallo che traina un carro molto pesante.
A.S.C.N.
Palermo, lì 27/06/2011