L'Associazione siciliana Ascn ha scritto ai cacciatori per informarli sulla situazione della caccia siciliana dopo gli incontri tenuti con gli amministratori regionali. Piano faunistico venatorio e calendario, entrambi ancora in via di definizione, sono subordinati ai ritardi nell'avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, che a quanto pare dovrà comunque essere integrata con quella sui singoli siti Sic e Zps, visto che è stata posticipata a dopo l'approvazione del Piano. Ascn fa inoltre sapere che esistono dubbi sulla metodologia di calcolo della percentuale di territorio da destinare a protezione, visto che non è ancora stata prevista alcuna procedura per raggiungere la quota del 25% di territorio per alcune province (otto su nove, esclusa Messina).
Nello specifico del calendario, si legge nella missiva di Ascn, “ci è stata propinata una bozza di Calendario Venatorio che prevede l’apertura della caccia il 10 di settembre e la chiusura il 19 gennaio (eccezion fatta per la caccia al cinghiale), l’apertura al 1° di ottobre per le isole minori (aree esterne alle ZPS), la chiusura dei SIC e delle ZPS in attesa delle valutazioni di incidenza e l’adozione dei criteri minimi uniformi di cui al D.M. 17/10/2007 (assai penalizzanti) su tutto il territorio in attesa di raggiungere la percentuale del 25% del territorio protetto”.
"Da ultimo - scrive ancora l'associazione - in una riunione tecnica a cui ha partecipato solamente il nostro consulente avv. Anastasi, gli stessi Funzionari hanno confermato che non procederanno, almeno in questa fase, alle Valutazioni di Incidenza su SIC e ZPS, con la conseguenza che, in queste zone, non si potrà comunque andare a caccia!". "Tutto questo - rilevano - accade solo in Sicilia e in nessun’altra parte d’Italia e d’Europa!".
Assicurando ai cacciatori il massimo sforzo per sensibilizzare la politica, onde trovare una soluzione immediata e condivisa, Ascn rinnova loro l'invito a manifestare il proprio sdegno in un raduno, da definirsi, davanti al palazzo della Regione.