“Mi piace in tutte le forme ma adoro la caccia di selezione”. Lo dice Benedetta Butini, 25enne di San Giovanni Valdarno (AR), che ci racconta la sua “bellissima passione”, così la definisce, fatta di tante soddisfazioni ma anche di qualche piccolo sacrificio. “Mi piacerebbe che si smettesse di parlare del cacciatore come quell'individuo che si diverte ad uccidere gli animali (accusa che purtroppo viene spesso mossa ai cacciatori)” dice Benedetta spiegando che la caccia è fatta di cose bellissime, come i risvegli all'alba per immergersi nella natura e tanta pazienza.
Per questo, secondo Benedetta, i cacciatori hanno molto da insegnare, e possono essere un punto di riferimento soprattutto per i più piccoli, "per far capire loro cosa significa stare immersi nella natura, osservare, ascoltare il suo silenzio pieno di rumori affascinanti e rispettare l'ambiente che è di tutti".
Quando la natura soffre stando alle accuse degli ambientalisti, “non si sa come mai sia sempre colpa nostra” ma i veri problemi sono altrove. “Noi cacciatori – dice - amiamo la natura al contrario di quello che pensa molta gente”. “Focalizziamoci – spiega - su chi per risparmiare (parlo anche dei comuni e delle Regioni) non procede in modo corretto negli smaltimenti di rifiuti, oppure, cosa che riguarda tantissimi comuni, guardiamo cosa succede una volta concessi gli appalti alle aziende”. Benedetta ci racconta il caso di un'azienda (di cui non fa il nome) all'interno di una zona di ripopolamento e cattura che avrebbe inquinato l'area in un raggio di 100 mt portando terra per coprire alcuni laghetti “che conteneva non si sa cosa che ha fatto seccare tutti gli alberi”.
Per questa giovane cacciatrice andrebbe poi fatto presente a chi la caccia la vorrebbe chiusa, che “i cacciatori pagano delle tasse allo Stato per esercitare la propria passione e che se non ce ne fosse più neanche uno, forse sarebbe peggio” per le tasche di tutti.
Visita la sezione Amiche di BigHunter