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Utilizzare tutti gli strumenti che la legge regionale sulla caccia prevedere per ridurre i danni alle colture agricole". A richiederlo è Coldiretti durante un recente incontro tenuto a Volterra tra i rappresentanti del mondo venatorio e agricolo. I cinghiali secondo Coldiretti sono fuori controllo, complici anche riserve pubbliche – il Parco di Berignone e il Parco di Monterufoli - e la gestione di interesse delle riserve private, – la popolazione dei cinghiali è tornata a crescere portandosi dietro scie di devastazioni. Gli ultimi casi, a conferma che il fenomeno è non più controllabile, mercoledì nella zona di Pomarance: un gruppo di 27 cinghiali ha raso al suolo un campo di grano.
Secondo la Coldiretti la Provincia deve attivare “le misure previste dalla legge regionale, compreso il prolungamento del periodo di caccia, per contenere il numero dei cinghiali”. Soltanto gli abbattimenti infatti garantiscono il riequilibrio tra territorio e patrimonio faunistico: “Oggi – analizza Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – questo equilibrio non c’è più ma la Regione Toscana, attraverso la legge sulla caccia, consente alla Provincia di attivare misure straordinarie per contenere i danni e ridurre, se necessario, il numero degli ungulati, in questo caso cinghiali”.
L’altro problema riguarda i parchi, che fungono da riserve per gli ungulati dove nascondersi, e le aziende agri-turistiche venatorie: “I controlli – analizza ancora Coldiretti - da parte dell’Ambito Territoriale di Caccia e della Provincia di Pisa sono superficiali. Se i cinghiali non trovano cibo sono costretti, per vivere, ad andarlo a cercare altrove, e questo lo fanno sistematicamente, uscendo dalle riserve, siano esse pubbliche o private. Al contrario, man mano che si avvicina il periodo di apertura della caccia, nelle riserve, d’incanto, torna l’abbondanza di cibo e tornano anche i cinghiali”.
(Coldiretti)