Suona assurda l'accusa lanciata dall'Assessorato all'Agricoltura in Campania secondo cui una delle cause maggiori di sviluppo degli incendi sul territorio regionale sia la caccia. Sull'argomento interviene la presidenza regionale e nazionale dell'Arcicaccia, che ha invitato l'Assessore Amendolara ad argomentare una tale accusa con dati certi.
"Il presidio che i cacciatori e le guardie venatorie volontarie svolgono sul territorio - osserva l'Arcicaccia - non solo garantisce, come già successo, un rapido intervento da parte delle autorità preposte ma è un significativo deterrente, a fronte di una visibile presenza, per tanti potenziali piromani". “Sa poi l’assessore Amendolara che sui terreni interessati dagli incendi in virtù delle norme nazionali e regionali si produrrebbe l’automatismo del divieto di caccia? Come dire che i cacciatori – prosegue ironicamente la nota dell’Arcicaccia - provocano incendi per poi, finalmente, far scattare l’impossibilità di svolgere l’attività venatoria! “.
“Contro gli incendi e contro i piromani continueremo a fare la nostra parte – sottolinea l’Arcicaccia nazionale e della Campania – nel frattempo sarebbe auspicabile che pure gli amministratori regionali facessero altrettanto a cominciare dall’approvazione del calendario venatorio regionale il cui ritardo è già significativo e che per legge avrebbe dovuto essere licenziato entro il 15 di giugno. Alle accuse gratuite e senza fondamento verso i cacciatori replichiamo chiedendo quello che ancora non vediamo: legalità e un calendario rispettoso delle norme nazionali ed europee, delle indicazioni dell’autorità scientifica e che garantisca, perché non impugnabile, certezza di diritto ai cacciatori della Campania”.